MUNICIPAL WASTE: THE ART OF PARTYING
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24/06/2007Negli anni '80 il termine crossover aveva un'accezione decisamente diversa da quella assunta in seguito. Negli eighties crossover era l'equivalente di gruppi come D.R.I., Suicidal Tendencies, Wehrmacht, Cryptic Slaughter, Nuclear Assault, significava spalmare rozzamente il thrash metal su una base hardcore. Amanti di quel crossover i Municipal Waste con "The Art Of Partying" ci ripropongono nuovamente un sound d'annata che, a dispetto dei due dischi precedenti, sposta lievemente il baricentro verso il thrash metal, rendendo i pezzi più "fermi", più quadrati. Chiariamoci subito: il livello medio non è all'altezza di "Hazardous Mutation". Nonostante "The Art of Partying" presenti degli highlights niente male, come "Beer pressure", "Headbangers Face Rip", "Mental Shock", la title-track e "Born to Party" quasi si "fatica" ad arrivare alla fine dei 32 minuti, come se si fosse spinto troppo per riempirli. Inoltre si sente tremendamente la mancanza della dinamicità di una "Unleash the Bastards" o di una "Accelerated Vision". Poco male, in un disco in cui tutto o quasi è già detto dalla copertina ad opera di Ed Repka (storia), l'unica cosa da fare è alzare il volume e lasciarsi trasportare dall'ottava arte (il party): la band di Richmond in questo è maestra e col suo thrash energico diretto da Dave Witte (ex batterista di Human Reamins, Discordance Axis, Burnt by the Sun) riuscirà ad accontentare nostalgici e non, sopratutto dal vivo, la dimensione ideale per un t(h)rash-party.
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