MADWORK: LEAVING ALL BEHIND
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19/04/2004Ero rimasto già colpito dalla classe dei Madwork nel recensire il loro precedente mini-cd "Through The Farthest Times..." ma non credevo che con questo loro primo cd autoprodotto potessero arrivare a tanto. La mia meraviglia è dovuta in primis alla presenza nel cd di otto ottimi brani, tutti di elevato spessore e incredibilmente ricercati; frutto sicuramente di un corposo lavoro di songwriting fatto dalla band. Il secondo fattore che mi ha fatto spaventare (in senso positivo, ovviamente!) è l'incredibile resa sonora del cd, che sembra tutto tranne che registrato in casa! Suoni puliti, livelli degli strumenti sempre perfetti, resa della voce al top, effetti e campionamenti ben bilanciati ed integrati col sound generale: insomma cose che mi aspetto (e pretendo) da un cd registrato in studio, non di certo da un lavoro autoprodotto! La cosa che colpisce nel sound dei Madwork e quell'uso intensivo ma mai fuori posto dei campionamenti e dei vari effetti; non semplici abbellimenti delle varie tracce ma veri e propri "strumenti" con compiti di esaltare passaggi importarti presenti nelle otto splendide song del cd. Se dovessi scegliere una traccia simbolo per questo cd direi la spiazzante "Amused To Death", che presenza tastiere dal suono disco anni '80 inserite perfettamente in una prog song delicata, dal ritornello maledettamente ruffiano ma non per questo meno interessante. Comunque tutte le tracce sono meritevoli di nota, e scusate ma non riesco proprio a trovare un anello debole in questo lavoro: un cd tutto da ascoltare a perdifiato, senza farsi distrarre dalle preoccupazioni terrene.
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