KEEP OF KALESSIN: KOLOSSUS
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03/06/2008Quando una qualsiasi cosa nasce senza troppa ispirazione ma come forzatura, non è che il passare del tempo automaticamente la faccia diventare valida e vincente, anzi il più delle volte ha il solo effetto di prolungare una agonia che sarebbe più saggio interrompere quanto prima. Secondo me i Keep Of Kalessin rispecchiano questa condizione di mediocrità. Non serve incorporare nel proprio BM primordiale anche death e thrash oltre a parti dl vago sapore prog, il tutto condito con una maestranza strumentale sopra le righe per ottenere un album d'impatto, perché nella musica (metal soprattutto) la somma degli addendi non sempre coincide con il risultato matematico. 'Kolossus' si dibatte per quasi un'ora barcamenandosi a cavallo fra death e black metal atmosferico, con un songwriting impostato più sulla "colonna sonora" che sulla canzone classica di un qualsiasi album metal, rendendone l'ascolto il più delle volte prolisso o quanto meno noioso; probabilmente la vera colpa di 'Kolossus' è che l'album tende a molteplici direzioni (maestosità, aggressività, melodia, atmosfere) senza però riuscire ad eccellere in nessuna di esse, risultando alla fine il solito calderone multi-genere che io tanto disprezzo. Canzoni di lunghezza mediamente alta che in più di una volta mi hanno ricordato 'A Journey In Darkness' il debutto pazzo ma genuino di un gruppo sottovalutato come gli Ophthalamia richiedono troppi ascolti per poter essere assimilate anche da un orecchio abituato alla sperimentazione aggressiva, figurarsi dal giovane ascoltatore che vuole violenza gratuita per sentirsi più cattivo e subito...
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