HOUSTON!: Mechanical Sunshine
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28/01/2012Fanno paura questi quattro ragazzi piacentini. Vista la giovane età è inquietante la maturità compositiva che riescono a sviluppare all'interno di questo disco, decisamente avanti rispetto al debutto del 2008, decisamente bello in tutti i contenuti. Per chi non li dovesse conoscere è utile precisare che propongono un misto di sleaze melodico infarcito da contaminazioni moderne che non fanno di questo prodotto un macello, ma un'eccezionale fusione di emozioni che dura per tutto il disco, mantengono una via ed un filole logico difficilmente mantenibile se non vi fossero qui le capacità mentali e tecniche che i nostri quattro hanno avuto in dono. Nei momenti positivi e allegri possono essere vagamente accostati a Carmen Grey e Lovex, mentre nei momenti bui e depressi si avvicinano agli Him e Poisonblack senza però perdere mai di vista la propria identità. E' doveroso l'ascolto tirato di tutto l'album più e più volte, nonché un'apertura mentale non indifferente perchè ci vogliono concentrazione e malleabilità nello scorrere dei brani, non siamo di fronte ad un disco di becero sleaze, nè di mero rock melodico. Un piccolo appunto va eventualmente mosso ai troppi brani inseriti (dieci o undici sarebbero bastati), e magari riservare ad un'eventuale bonus la cover di "Dragula" di Rob Zombie un disco così "d'attenzione", se troppo lungo, rischia di stancare lo sprovveduto o il superficiale ascoltatore. Detto questo, nessun accenno ad un brano specifico, si ribadisce e si obbliga l'ascolto nel suo complesso.
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