HER CHARIOT AWAITS: Her Chariot Awaits

Una sorta di progetto musicale messo su dalla Frontiers Records che unisce tra i vari componenti il chitarrista/produttore Mike Orlando (Adrenaline Mob) e la vocalist spagnola Ailyn Gimenez Garcia (ex Sirenia). Spacciato come new big thing, in realtà gli Her Chariot Awaits si rivelano di fatto un vero e proprio buco nell'acqua, un prodotto in cui si evidenzia una struttura compositiva piena di carenze e un sound posticcio, frutto dell'unione di varie influenze musicali quali il rock alternativo e il groove metal con la voce dalla indole goticheggiante della singer che spesso sconfina senza tanti convenevoli nel pop rock da classifica, diciamo alla Avril Lavigne, talora accompagnato da un assurdo cantato rappato da parte di Mike. Se almeno all'inizio l'impatto si rivela comunque abbastanza aggressivo, mano a mano si scivola sempre più nella banalità notando in particolare una distonia tra lo stile di Mike e la performance di Ailyn, da dimenticare, del tutto fuori contesto, e il peggio è riservato in "Say No", in lizza per ricevere il premio di 'lagna dell'anno'. La tecnica di Mike rimane come sempre di buon livello, ma appare quasi sprecata in un'operazione di questa fattispecie di scarsissimo valore artistico. Tanto tuonò che non piovve, insomma. Capita anche alle case discografiche come la Frontiers che hanno unito musicisti di grande qualità e quasi sempre con risultati decisamente positivi imbattersi nella classica buccia di banana.

Voto 45 - A cura di Alessandro Mencarini

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Come spesso succede nelle "project band" del loro roster, è stata proprio l'etichetta discografica partenopea a mettere in contatto il chitarrista e produttore americano Mike Orlando (che ricordiamo negli Adrenalin Mob insieme al fenomenale Russel Allen), e la vocalist Ailyn Gimenez Garcia (ex Sirenia) per proporre loro di dedicarsi a questa nuova alleanza musicale. Il genere, senza stare a perderci in noiose definizioni, è un metal moderno, melodico, diretto e moderatamente groovy, che ha sempre come "culmine" i refrain accattivanti imbastiti dalla cantante spagnola. Pregevole il lavoro svolto da Orlando alla sei corde (fantastico!), sia per quanto riguarda l'impianto ritmico, sia solistico, e da una notevole sezione ritmica garantita dal drumming vario e potente di Jeff Thal (fratello del più noto Ron "Bumblefoot"). Il punto debole del disco sono proprio le linee vocali e la voce di Ailyn che, seppur brava, abbastanza dotata e abile nel muoversi in una direzione più diretta, potente e "commerciale" rispetto alla sua band precedente, non colpisce particolarmente per timbro, calore, capacità interpretative o tecnica, rendendo le tracce molto (troppo) omogenee ed il progetto non particolarmente meritevole rispetto alle centinaia di altri simili esistenti. Se amate questo tipo di sonorità e le voci femminili aggiungete pure una decina (almeno) di punti alla mia personale valutazione, perchè questo debutto non è assolutamente malvagio, fatto sta che per il sottoscritto rimane su un livello sufficiente, non riuscendo a "staccare" in modo netto la numerevole concorrenza dedita al medesimo genere.

Voto 60 - A cura di Simone Lambiase