Guitar Ray & The Gamblers: Photograph
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25/02/2014Non c'è sorpresa migliore nell'ascoltare l'ultimo album di questo spavaldo bluesman italico. Ray Scona ed i suoi Gamblers sfornano un album sanguigno, dal mood accattivante e schifosamente travolgente. La collaborazione con Paul Reddick, noto bluesman canadese alle prese con testi e produzione del disco fa sì che le sonorità e le liriche puzzino di America da ogni lato, quell'America che a noi bluesomani piace tanto. Diciamoci la verità, Ray non è un farlocco dell'ambiente: insieme ai Gamblers sono al terzo album prodotto, tournè con artisti del calibro di Bill Thomas, Sonny Rhodes, Otis Grand - solo per citarne alcuni - partecipazioni a festival di tutto il mondo e tanta, dico tanta, passione, che avvertiamo in ogni traccia del disco senza nemmeno sforzarci troppo. Inutile farvi la carrellata delle canzoni: la tracklist è ben assortita ed il materiale è tutto di ottimo livello, sia in fase compositiva che esecutiva. Vorremmo soffermarci su "She's Mighty Fine", cattiva al punto giusto, una concezione del blues moderna rispetto al resto dell'album, che subito ti colpisce in modo favorevole data la superba qualità della canzone; a seguire "Mary Lou" e "You're The One" fanno si che l'album raggiunga l'apice di gradimento. Paul Reddick, oltre che con la sua preziosa armonica, lo possiamo ascoltare in "Bella Bambina", canzone che chiude il disco. A detta di Ray è nata nel furgone durante i loro lunghi spostamenti, un'idea da "strada", con quella parte di piano che la alleggerisce donandole quel tocco di oniricità e lasciandoci con il retrogusto dolce, consci del buon ascolto fatto. Ahinoi, poche volte ci capita in un disco del genere, l'unica cosa che mi va di fare adesso è prendere il master e riascoltarlo per l'ennesima volta.
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