FREEVIL: FREEVIL BURNING
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26/01/2008Album d'esordio per il terzetto svedese che nasce dalle ceneri di un'altra band, i Denata, e che vede i propri membri coinvolti in altri progetti sempre nell'ambito dell'underground estremo svedese (Satanic Slaughter, Witchery). La proposta dei Freevil non è di quelle che si incontrano tanto facilmente: un thrash/death metal abbastanza lineare con l'aggiunta di abbondanti parti di tastiera e synth, che oltre a creare l'atmosfera che in genere produce questo tipo di innesto strumentale, di fatto sostituisce un'eventuale chitarra solista nel riffing e anche nella solistica. E poi l'altissimo screaming del batterista Mique Flesh dà il tocco finale. In pratica quello che propone la band è un thrash death abbastanza compatto ma privo di spunti interessanti, insomma una versione più scialba dei nostrani Necrodeath, con l'aggiunta di onnipresenti tastiere che riempono i "vuoti" lasciati dalla chitarra e da una ritmica che davvero non spinge al virtuosismo o al guizzo inaspettato. In qualche passaggio ricordano vagamente i Cradle Of Filth, soprattutto, come dicevamo prima, grazie all'apporto del cantante/batterista. Che dire, a volte l'originalità e l'inusualità (che qui non mancano) non sempre vengono adeguatamente apprezzate (o comprese), ma sinceramente non mi sento proprio di stendere le lodi di una band che pensa di creare un nuovo sound svuotando ritmiche di chitarra e basso per rimpiazzarle a suon di synth. Scelta coraggiosa, certo, ma non è il coraggio a fare la qualità. "Interessante" la cover, anche se a primo impatto dà l'impressione di trovarsi di fronte a un album di tutt'altro genere.
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