FIRESPAWN: The Reprobate
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11/05/2017Appena un anno e mezzo fa la Century Media lanciava con grande impegno l'esordio della super band svedese Firespawn, e lo faceva con ben tre videoclip di quelli seri, non fatti solo con un mix di immagini live, ma con effetti video, comparse e tante fiamme. Con un curriculum del genere d'altronde, c'era da aspettarselo; Lars Goran Petrov su tutti, intorno al quale girano ex di Entombed A.D., Necrophobic, Dark Funeral e Unleashed. Stavolta con questo nuovo 'The Reprobate' l'etichetta sembra andarci più leggera, se consideriamo il video di lancio del disco, "Serpent Of The Ocean", fatto di semplici immagini di studio montate insieme tra risate e qualche scapocciata. Se non avevate ascoltato il precedente 'Shadow Realms', sappiate che qui di influenze delle band sopra citate non ce ne sono molte, se non per le ritmiche serrate del drummer Matte Modin, il quale non fa altro che continuare a correre come faceva in passato nei Defleshed e nei Dark Funeral. Per il resto ci troviamo di fronte ad un disco molto buono, con brani di breve durata e abbastanza sciolti, dove le chitarre trionfano sia in fase ritmica che solista, senza celare un sottile gusto melodico figlio degli At The Gates ("Full Of Hate" è quasi da plagio) del periodo 'Terminal Spirit Disease', ma molto più oscuro però, considerando che le tematiche trattate vivono di visioni infernali e sataniche, con richiami evidenti, anche se superficiali, alla figura di Lucifero e compagnia cornuta. Non a caso, la scelta di mettere l'artwork di copertina nelle mani del nostro vanto nazionale Paolo Girardi ne è la conferma. Nelle note del promo, si fa riferimento anche al death metal old school floridiano ed alla scena polacca, come a delimitare i confini della band. Noi tali influenze non le abbiamo riscontrate, se non nella traccia "Generals Creed" (Behemoth), e nella title track, il cui riff di apertura non può non ricordare quello di "Where The Slime Live" dei Morbid Angel. Disattenzione a parte, sinceramente non abbiamo nemmeno avuto la voglia di contestare la cosa , preferendo godere della verace concretezza di questo lavoro.
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