ECHOES OF ETERNITY: THE FORGOTTEN GODDESS
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08/02/2007Debut su Nuclear Blast per gli americani Echoes Of Eternity: la band a stelle e strisce porta nei nostri stereo un metal molto vicino agli After Forever. La bio allegata al disco parla di "melodic progressive metal" ma qui di prog non ce nè manco l'ombra: infatti la commistione di generi che forma la proposta degli EOE non centra nulla coi lidi progressivi. Qui infatti partliamo di un metal goticheggiante con improvvise sfuriate estreme, soprattutto nel drumming di Kirk. Niente di nuovo in quanto ad originalità, a mio parere, ma comunque nel computo dei lati positivi c'è da annoverare le vocals di Francine Boucher: per il resto tecnicamente non ho sentito nulla di eccezionale, ma neanche nulla di scandaloso. Il vero problema del sound degli EOE è che, per cercare a tutti i costi melodie di facile presa, hanno perso la possibilità di esplorare veramente nuovi percorsi per cercare un proprio trademark musicale. Le trame orecchiabili sono state ben realizzate, ed il disco risulta senza dubbio gradevole, quello che manca è la profondità nel songwriting. Questo platter a mio avviso è destinato a durare poco negli stereo visto che, dopo l'iniziale sensazione di interesse e piacevolezza, non rimane poi molto dopo l'ascolto. Non bastano quindi una produzione ottima ed una vocalist di spessore per fare un grande disco, bisogna creare canzoni che rimangano impresse nell'animo dell'ascoltatore: e su questo frangente gli EOE falliscono miseramente. Un deciso cambio di rotta potrebbe giovare alla riuscita del prossimo album.
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