EARTHSHAKER: Fugitive
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31/01/2011Non solo Loudness, Anthem, oppure gli orridi Ezo per poi passare a Air Pavillion, oppure Vow Wow fino ad arrivare ai giorni nostri con i pregevoli Versailles: il sol levante ha partorito oramai più di trent'anni fa questi Earthshaker che possiamo subito definire come il lato più soft e commerciale dell'hard rock giapponese. Questo 'Fugutive' riporta 1984 come data di pubblicazione, rigorosamente cantato nell'idioma d'origine ad eccezione di sporadiche divagazioni in inglese in qualche ritornello. La proposta è un hard rock ben confezionato e di forte impatto dove la voce di Masafumi "Marcy" Nishida la fa da padrone: calda, pulita e con una discreta estensione; la cosa difficile è accostarli ad altre band perchè con i Loudness hanno poco a che fare, i brani sono incondizionatamente migliori e, un'eventuale battaglia tra singer, viene vinta da Marcy a mani basse. Anche con ciò che all'epoca gli Stati Uniti offrivano (Quiet Riot, Ratt, Crue) è difficile trovare similitudini, quindi si può affermare che siamo di fronte ad un'opera sotto molti versi unica. Peccato per la produzione non all'altezza della qualità profusa altrimenti avremmo urlato al capolavoro, enorme sono il rimpianto ed il pensiero che, se solo avessimo avuto un Max Norman oppure un Michael Wagener in sede di consolle, il prodotto sarebbe risultato sontuoso. La titletrack è spettacolare, grande riff e splendido cantato da gustare in tutta la sua durata. "Kioku No Naka" è un altro pezzo da novanta, squisito per quel che riguarda le melodie del cantato; "More" ha sia un intro che un riff splendidi, brano tirato ed ottimamente arrangiato. "Shiny Day" è il vero capolavoro dell'album, l'acustica di Shinichiro Ishihara spicca insieme alla magistrale strofa di Masafumi, bellissimo poi come il pezzo prende forma: un piccolo gioiello nell'intenzione e nell'esecuzione. Nella loro lunghissima storia la band è rimasta pressochè invariata nella sua formazione, anche se un livello qualitativo espresso in questo 'Fugitive' forse non si è più ripetuto, ed il fatto di non dare l'idea di ascoltare delle sigle di cartoni animati li fa balzare nell'Hakkotsu-San del sol levante, in alto e tanto.
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