CUT THE END: Dawn's Death To Dusk
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25/11/2011Recensire un disco e dare una visione univoca al lettore diventa impresa sempre più ardua e complessa; non è più come dieci o vent'anni anni fa quando una band suonava solo un unico genere musicale. Oggi la commistione di stili è diventato il pane quotidiano, cioè il prezzo dell'evoluzione stilistica. Non sfugge a questa premessa il primo disco sulla lunga distanza della band spagnola in questione che ci ha veramente impressionato per la ricerca di soluzioni ritmiche particolari (la chitarra ha un suono accostabile al rumore creato dalla rotazione delle pale di un elicottero, anche per come è suonata. Ascoltate "Treason Pleasure And Pain" con quel ritornello che ti si ficca in testa e non ti lascia più: "my pleasure depends on your pain", così come "Les Malheurs De La Vertu"). Atmosfere di incertezza, di imminente catastrofe; come ama definirlo la band stessa western post death metal, dove il western indica la provenienza geografica, il post non è solo il dopo qualcosa, ma post rock e postcore (Neurosis Isis) mentre il death (At The Gates, "The Sound Of Fallen Leafs") è la spina dorsale dell'intera opera che si conclude con la logica evoluzione di tutto il percorso personale iniziato col post rock di "Born From The Earth", e chiuso col post metal di "Expired Shortest Distance".
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