CIEMENTIFICIO: Marcia Marcia
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12/12/2012A distanza di tre anni dalla loro formazione uscì 'Rosso Sangue Bianco Ossa', primo manifesto del quartetto che per i pochi addetti ai lavori si porta dietro un riuscitissimo brano dal titolo "Macedonia Di Interiora Bovina". Aspetto goliardico a dismisura a parte, i Ciementificio sanno suonare e lo dimostrano nel migliore dei modi. Perdersi in chiacchiere sottolineando più il lato trash che thrash è un errore in cui si può facilmente incappare. I cinque anni di attesa sono serviti a confezionare un lavoro maturo, dove il muro di suono è dominato principalmente da chitarre imponenti che si lasciano andare senza troppi orpelli stilistici. Brani più veloci come la sesta traccia rimandano proprio al brano citato del debutto, con ritmi frenetici e metriche ben incastrate. Ad aprire maggiormente il ventaglio di sonorità di questo album ci pensano anche la ballad dedicata al thrash metal, e un'inaspettata e piacevole "Io E Te Tre Metri Sotto Terra". Toccando quasi i dodici minuti risulta a nostro avviso la migliore scritta dalla band poiché si divide con destrezza tra echi a là Testament (i primi), stacchi melodici facili, ma ben riusciti e quindi efficaci, ed un finale in cui stavamo quasi per presagire un eccesso di richiami alla mitica guitar-battle finale di "Hangar 18". Per fortuna i Ciementificio amano anche rischiare, il brano sembra non finire mai, e la sensazione di trovarsi dinanzi un disco da presa per i fondelli, con brani riempitivi e di poca sostanza, è per nostra fortuna molto lontana. Ai pescaresi vanno i nostri complimenti poiché ci hanno colti di sorpresa: ora come tradizione vuole, e visto che sono così affezionati a tal sonorità, ci aspettiamo grandi cose in futuro. Non chiediamo di lasciarsi accantonare le tematiche superficiali o quant'altro, quantomeno di ridimensionarle in modo da fare della loro proposta un'arma ancora più letale sia per quanto riguarda la musica (e fin qui ci siamo, anche sin troppo!), sia per il resto.
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