BYRD, JAMES ATLANTIS RISING: CRIMES OF VIRTUOSITY
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18/07/2005I soliti nomi, le solite influenze, le solite sonorità. Vai con Rainbow, Malmsteen, Brazen Abbot. Vai con lo spettro sempre presente dei chitarristi che hanno fatto grandi le proprie band, e caratterizzato il proprio stile. Quello di James Byrd non è altro che tutto questo, l'hard storico ed il metal neoclassico "moderno", scale e scale ed assoli al fulmicotone con (quasi) sempre in mente e tra le dita la musica classica. Con i suoi Atlantis Rising(vi suonerà certo familiare, vero? Vi dicono niente i Rising Force?), l'ex Fifth Angel dà vita a questa (ri)registrazione del "Crimes Of Virtuosity" uscito nel 1998 con distribuzione capillare in Giappone, assai meno in Europa, ma senza aggiungerci nulla che non sia già presente nella prima edizione. Operazione, quindi, assai inutile che porta a pensare alle solite motivazioni quando ci si ritrova davanti un prodotto del genere: mancanza di idee? Pagare le bollette? Considerata anche una produzione scadente dove i riverberi imbrattano i suoni, in barba alla presunta produzione digitale decantata nel flyer di presentazione, non si capisce l'operazione della sempre più pleonastica Lion Music, perlopiù bidone di riciclaggio di materiale dalla difficile riutilizzazione. Resta comunque la buona qualità delle canzoni, sempre in deja-vu ed in odore di già sentito, ma che si lasciano ascoltare in scioltezza senza dover ricorrere troppo spesso ai rimandi consapevoli di cosa ci aspetta.
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