BEYOND HELVETE: Self-Therapy
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01/04/2011Questo progetto solista acquisisce una tinta mai sin troppo nera in realtà; complice la voce, a volte continuo rimando al miglior Morgan Håkansson, e mai propriamente black metal, ma che gioca il più delle volte nel destreggiarsi in vari registri. Anch'egli preferisce lacerare il muro del suono con grida lancinanti più che uno screaming estremo di quelli standard. In aggiunta c'è qualcosa che non convince nell'ascolto di questo cd, ed è sicuramente la mancanza di un qualcosa, quell'elemento che potrebbe permettere di rendere il tutto più fluido. Prendiamo un brano come "A Nameless Desire": perchè in tutto questo marasma di dolore, depressione e musica così (almeno pare) sofferta, bisogna avere poi a che fare con una traccia così inconcludente, inutile? In termini tecnici si direbbe filler. In realtà, poi mi fa pensare quasi che Sven Krause abbia già finito le idee. Basta dare due urla, un pò di riff ora rallentati, ora veloci e il gioco è fatto. Ma non basta.
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