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ANTHRAX: WE'VE COME FOR YOU ALL

data

25/03/2003
70


Genere: Power/Thrash Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2003

Gli Anthrax sono tornati! Evviva gli Anthrax! Dovrebbero essere queste le esclamazioni giuste per questa nona uscita di casa Anthrax. Non è proprio così e nel seguito se ne capirà il perchè. Sicuramente l'attesa per guesto come back discografico era tanta, e credo che mai come in passato un gruppo si sia trovato ad avere un'audience maggiore di quella lasciata anni prima. Sappiamo bene che all'indomani dell'11 settembre 2001, il nome Anthrax ha avuto un grosso circolo nel mondo e questa inaspettata pubblicità ha portato curiosità ma anche pressioni sulla band. Questo "W.C.F.Y.A." è stato più volte rimandato ed ha subito tanti cambi di nome, ma oggi è finalmente una realtà e si presenta in tutta la sua completezza restituendoci in parte gli Anthrax di qualche tempo fa. Dopo i due deludenti "Stomp 442" e "Volume 8...", il combo newyorkese aggiusta il tiro e torna su territori più vicini a "Sound Of White Noise" con forti dosi di melodicità ed orecchiabilità tipiche del classico stile ottantiano della band. L'improvvisa popolarità dovuta al nome ha forzato, quindi, la band ad avvicinarsi a quello che è il trend americano attuale, fatto di musica semplice e diretta, orientata ad un pubblico giovane, non rinnegando però la componente pesante e thrash. Se questo disco fosse stato partorito da una delle tante band di oggi, forse avrebbe meritato una stroncatura, ma ricordiamo che gli Anthrax sono i padri di quello che è stato il movimento mosh di New York. L'influenza hardcore/punk l'hanno portata loro nel thrash e quindi certe sonorità che ci propongono in "W.C.F.Y.A." sono di loro proprietà. Nel dettaglio, l'inzio del CD è di tutto rispetto con le due tipiche anthraxiane "What Doesn't Die" e "Superhero" che mettono subito in chiaro che gli Anthrax del 2003 sono potenti e grezzi. Questo però non vuol significare intransigenza, anzi i 5 (ex) skaters della Grande Mela, strizzano l'occhio al mercato giovane e propongono anche pezzi da hit come il punk commerciale di "Safe Home" (ripresa anche come bonus track acustica nell'edizione limitata) e il rock da radio di "Cadillac Rock Box". Altri brani degni di nota sono la tipica thrash song "Any Place But Here" (che ci riserva, però, anche una parte acustico riflessiva) e la veramente cattiva "Black Dahlia" la quale presenta delle sfuriate iper-speed che ricordano gli Slayer più cattivi ed al limite del death. Per l'occasione del loro rientro in pista, gli Anthrax hanno chiamato anche alcuni ospiti, quali Dimebag Darrell dei Pantera (lead guitar oltre che nella citata "Cadillac Rock Box", anche in "Strap It On", un mid-tempo orecchiabile e senza particolari pregi) e Roger Daltrey il quale presta la sua ugola in "Taking The Music Back". Quest'ultimo brano è un ennesimo tentativo di dare assalto alle chart con il suo timbro rock-oriented ed il gusto tipicamente seventies (e non poteva essere altrimenti!!!). Nell'edizione limitata figurano due bonus tracks, la già citata versione acustica di "Safe Home" ed il tributo ai Ramones "We're A Happy Family". A parte quanto detto, il resto del disco scivola via senza infamia e senza lode. Le singole canzoni si perdono un pò nel marasma generale e se ne perde il gusto arrivando, dopo un pò, ad annoiarsi nell'ascolto di alcune di esse. Si sarebbe, infatti, potuta tagliare un pò la track list (14/16 canzoni sono troppe!) scegliendo i brani migliori. In conclusione, questi Anthrax del terzo millennio non sono malaccio: hanno elementi moderni come gli effetti tanto in voga oggi (vedi nu-metal), sono ascoltabili anche da un pubblico non di settore e hanno ritrovato alcune buone idee. Certo, se devo giudicare questo loro nuovo lavoro confrontandolo con i fasti degli anni ottanta, mi viene da pensare che John Bush non mi è mai piaciuto rispetto al grande Joe Belladonna, che mi piacevano molto di più gli Anthrax veloci e potenti rispetto a quelli più rallentati di oggi, che capolavori come "Among The Living", "State Of Euphoria", "Spreading The Disease" e "Persistence Of Time" non verranno mai più prodotti...ma per lo meno gli Anthrax si sono risvegliati ed anche se non sono più così "velenosi", possono nuovamente piacere.

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