ALPHA CENTAURI: Alpha Centauri
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10/02/2019Canadesi trapiantati negli States (con base in Colorado), gli Apha Centauri furono autori di un unico e raro sigillo, ne furono stampate poche centinaia di copie, relegando all’eponimo album un’aurea magica alla stregua del Santo Graal della musica rock. Le ristampe a questo servono, riscoprire titoli scomparsi, oppure finiti nel dimenticatoio e la Rock Candy, che abbiamo imparato ad apprezzare per la qualità delle sue ristampe, spesso è andata incontro alle esigenze degli appassionati. La biografia che accompagna ‘Alpha Centauri’ cita Uriah Heep, Styx ed Angel, per apprendere quale suono emerga dai solchi di questo disco pubblicato nel 1977, ma citerei anche i Blue Oyster Cult anche per la similitudine del vocalist Randy Thompson (anche alle tastiere) con il timbro pacato di Eric Bloom. Per la sovrapposizione della chitarra sopra alle tastiere (esimio il lavoro di Thompson), è praticamente una costante, ci riportano alla mente i Deep Purple smaltati da forti richiami progressivi. Spesso i brani si aprono in lunghe fughe strumentali, in cui gli strumenti sembrano rincorrersi, oppure ricamano atmosfere space maledettamente affascinanti che hanno reso ‘Alpha Centauri’ un album di culto. Per la complessità delle sua scrittura siamo di fronte ad un album indirizzato ad un pubblico maturo, attento alle trame ritmiche ed ai vari sviluppi che prendono i brani, purtroppo orfano della canzone trainante che avrebbe potuto svolgere il compito di faro, al fine di procacciarsi passaggi radiofonici.
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