A2ATHOT: Gestalt
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09/10/2015La one man band italica A2athot giunge con 'Gestalt' alla terza release dopo un Ep targato 2013 ed il debutto sulla lunga distanza del 2012. Dalle info riportate sul proprio sito internet, il deus ex machina riferisce di ispirarsi alla combinazione in chiave sperimentale di diversi generi quali metal, psichedelia, elettronica, industrial, ambient - "Cutting Knives" - drone e avanguardia (si odono persino i Tuxedomoon nelle tracce meglio riuscite: "Blanket" e "Hic et Nunc"); tutti perfettamente intellegibili nella propria proposta ma metabolizzati senza una logica o un filo conduttore, rendendo il progetto tra il pioneristico ed il pretenzioso "Wrong Way", alcune volte slegato, quasi un divertissement. Voce avulsa, riff industrial suonati a velocità doom con ritmiche trip hop o electro, ne risulta un opera assolutamente di difficile fruibilità (straniante sentirlo in auto per capirci), che necessita di molti ascolti, mente aperta, predisposizione a sonorità non convenzionali per carpirne appieno l'essenza; tanto che chi scrive dopo averlo ascoltato per diverse volte voleva bollarlo come incompiuto ma a lungo andare qualche freccia colpisce e lascia il segno "Hiding In a Glass House" ma non in maniera indelebile.
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