THE GASLIGHT ANTHEM: unica data italiana
THE GASLIGHT ANTHEM 06.11.12 - Alcatraz, Milano biglietto 25 € + ddp Brian Fallon aveva tredici anni quando ha scoperto l'album di debutto omonimo dei The Clash nei cestini del Sound Effects Records, negozio di dischi di Hackettstown, New Jersey. Il proprietario, vendendogli il disco promise che già dal primo ascolto gli avrebbe cambiato la vita. Non sbagliava: tredici anni dopo questo giovane ragazzo fonda insieme ad altri tre amici i THE GASLIGHT ANTHEM. E' infatti il 2006 quando, in compagnia di Alex Rosamilia, Alex Levine e Benny Horowitz, Brian mette le basi di quello che sarà uno dei gruppi alternative rock più floridi dell'ultimo decennio. Il loro album di debutto, "Sink or Swim" è stato pubblicato nel maggio 2007, e il loro secondo album "The '59 Sound" nel mese di agosto dell'anno successivo. Il terzo album della band "American Slang" è stato rilasciato il 15 giugno 2010 e il prossimo 23 luglio uscirà "Handwritten" l'ultima fatica discografica della band. Il compianto cantautore Harlan Howard di Nashville un giorno disse che "tre accordi e la verità" sono gli unici veri ingredienti per una grande canzone. Ogni autore conosce tre accordi, ma a mettere a nudo la verità non è da chiunque. Il 18 gennaio 2012 i GASLIGHT ANTHEM, ammucchiati nel loro vecchio tour bus, hanno attraversato tutto il New Jersey in un viaggio di 14 ore verso Nashville, alla ricerca della loro personale verità. La destinazione erano i Blackbird Studio dove, insieme al produttore Brendan O'Brien (Bruce Springsteen, Pearl Jam, AC / DC), hanno definito la loro missione: ristabilire il contatto con il rock'n'roll nella sua forma più pura, selvaggia e schietta. Messo a punto nel soggiorno della piccola casa presa in affitto a Nashville, le 11 tracce che compongono "Handwritten" hanno una carica del tutto speciale: "abbiamo preso tutto ciò che facciamo e lo abbiamo portato al massimo" dice Brian "questo è sicuramente il disco dei Gasligh Anthem che vorrei se fossi un fan. American Slang era un disco fresco, ma questo suona come se avessimo nuovamente infilato le dita nella presa della corrente!". "Queste canzoni sono la cosa più vicina a quello che avremmo dovuto suonare da sempre" aggiunge il chitarrista Alex Rosamilia "non avevamo ancora capito come dovevano andare le cose". Dove i precedenti album evocavano immagini immortali degli Stati Uniti - tutte quelle Cadillac, i Juke Box, le ruote panoramiche e quant'altro - "Handwritten" è radicato nelle esperienze di Fallon, conferendo al disco un più immediato contorno emotivo: "dovrebbe essere una lettera aperta a chiunque è in ascolto, questo è quello che abbiamo ottenuto scrivendo di noi e delle nostre esperienze. Ora penso di essere un adulto e qualche riflessione sulla vita l'ho fatta e raccolta in questo disco" commenta Brian. Dopo anni a fare la gavetta nel sottosuolo del punk rock internazionale il loro debutto su major (Mercury Records / Universal) è il frutto del lavoro di una giovane band che conosce il proprio tempo. Non è un caso che la band si ritenga infatti pronta a conquistare il mondo con questo disco.
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