WATAIN

Il Malmö Festival è la festa annuale della città omonima che si protrae per circa una settimana durante la prima metà di agosto. Il festival è tutt'altro che solo musicale, e anche per quanto riguarda questo aspetto tutt'altro che adeguato al pur ampio target di Hardsounds. C'è tuttavia spesso un giorno in cui qualche concerto riesce ad attirare l'attenzione di chi scrive. Mayhem, Opeth, At The Gates e Front Line Assembly sono i primi nomi di edizioni passate che mi vengono in mente. Quest'annata non fa eccezione, se non per il fatto che ai Watain (il 13 agosto) è stato riservato il palco principale nella Stortorget, letteralmente Piazza Grande, in prima serata. Ora, per rendere l'idea dell'enormità del fatto, posso dire che l'unico artista vagamente interessante che ho avuto il privilegio di vedere su questo palco è Mike Patton quando nel 2008 si esibiva, a metà pomeriggio, cantanto canzoni italiane degli anni cinquanta e sessanta o che la sera precedente l'esibizione dei Watain su quel palco è salita Carola Häggqvist, nota semplicemente come Carola, vincitrice dell'Eurovision Song Contest del 1991 svoltosi a Cinecittà. Tanto per scaldarsi un po', si esibivano poco prima sull'adiacente Rock Stage i Darkane. Ho sempre considerato la band di Helsingborg una versione meno fortunata e meno talentuosa dei loro concittadini Soilwork, una band di terza fascia in altre parole, ma mi aspettavo comunque una buon concerto e cosi è stato. I Darkane sono abbastanza esperti da non fallire un'esibizione dal vivo, pur non disponendo di materiale trascendentale. Poche centinaia di metri per giungere davanti al palco principale per vedere i Watain dispiegare tutta la loro presenza scenica con le consuete croci rovesciate, fuoco a volontà e sangue. Quello che non è consueto è il pubblico, visto che la piazza principale della città è gremita di gente ogni sera, a prescindere da chi si esibisca. La presentazione da parte dell'organizzazione recitava "non hai mai visto nulla del genere" ed è senz'altro vero per buona parte dei numerosissimi presenti. Le dimensioni del palco consentono agli svedesi di dispiegare tutta la loro scenografia al massimo effetto. 'Lawless Darkness' fa la parte del leone con ben cinque brani, diverse sono le intro/outro/interludi e c'è spazio anche per una cover dei Dissection, "The Somberlain". Ma ancor più dell'esibizione della band, che si svolge secondo copione, fa impressione il pubblico: gente di ogni genere che filma e fotografa l'esibizione, in una città multietnica come questa non mancano neanche donne col capo coperto intente alla stessa occupazione. Se non è integrazione questa. Pianificare i Watain sul palco principale della festa cittadina in un orario di grande richiamo è un segnale forte: qualsiasi proposta può esserne parte, e questo messaggio risuona forse ancora piú lontano della pur notevole prestazione dei blacksters di Stoccolma.