WARRIOR SOUL
Devo premettere che mi sono avvicinato a questo concerto con grandi aspettative e con bene in mente ciò che avrei voluto ascoltare (prima regola da evitare quando si va ad un live: mai avere aspettative perché verranno puntualmente disattese), cioè estratti da quel gran capolavoro che è ‘Drugs, God And The New Republic’ che ha contraddistinto parte della mia giovinezza.
A giudicare dagli inizi del set (purtroppo anche per il resto del concerto), di quel sound crossover ed innovativo per l’epoca (anni 90) nemmeno l’ombra, si va dritti per la strada del divertimento tout court, glam and roll a manetta ad esaltare il pubblico intervenuto (meno di un centinaio di presenti), e a far esalare (per il dimenarsi) quell’acre odore d’ascella pezzata, che non tocca acqua dal Mesozoico, capace di mettere ko persino un mammut. Con “Let’s Get Wasted” l’energia e la partecipazione del pubblico salgono esponenzialmente fino a raggiungere il massimo del trasporto, con diversi fan che cantavano ripetutamente il ritornello; la voce roca e devastata da eccessi alcolici e fumosi di Kory Klarke ha il suo fascino e la parte più divertente della performance è stata l’assistere alle pose da piacione sempre pronto a mettersi in evidenza con ogni movenza, talvolta eccessiva o goffa.
Di ciò che mi aspettavo solo ‘We Are The Government/Interzone’ è stata tirata fuori, peraltro resa riconoscibile solo dal ritornello ma stravolta nel sound e nella resa, la band ha prediletto unicamente il glam and roll che non rientra nei miei ascolti abituali, ma questo non mi esime dal dire che sudore e trasporto non sono mancati per la soddisfazione generale (o quasi) di chi è venuto perché voleva proprio questo.
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