VERDENA
Parte il tour promozionale per l’ultimo lavoro dei Verdena “Requiem” ed è Roncade a beneficiare di una delle primissime date volte a promuovere la nuova fatica della band bergamasca. Ero molto curioso di vedere all’opera il trio (che è stato per breve tempo un quartetto con l’aggiunta del tastierista Fidel) visto il successo che la band ha sempre riscosso presso i palchi italiani, e la massiccia affluenza di stasera ha confermato l’amore dei kids nostrani, soprattutto adolescenti, per i Verdena. Non è previsto alcun gruppo di supporto, e quando la band attacca la totalità del New Age è dalla loro. Nonostante abbiano sciorinato tutti i loro classici (tranne “Valvonauta”, vabbè) e i pezzi nuovi di “Requiem”, Alberto e soci hanno giocato molto sulla loro immagine fortemente legata al grunge da loro proposto, limitando la presenza scenica a zero (se si eccettua lo pseudo headbanging di Roberta) e concentrandosi solo ed esclusivamente sulla musica, cosa che sinceramente mi ha deluso un po’. Va bene l’aderenza all’attitudine musicale, ma qualche parola in più poteva essere spiccicata. Ma poco importa visto che tutti quanti erano in estasi (anche per il fatto che la band ha suonato un set piuttosto lungo), “Spaceman”, “Centrifuga” e tutte le altre hanno fatto il loro dovere e la carriera dei Verdena continuerà a brillare splendente. Ma resta la personale sensazione che il loro boom all’epoca sia stato dettato quasi esclusivamente dalla fortuna.
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