TONER LOW + THE WISDOOM
Appuntamento atipico quello del lunedì in un periodo in cui le scuole non sono finite e le ferie sono ancora lontane dal venire. Appuntamento atipico non solo per il periodo in cui si svolge ma anche per il genere, solitamente lo sludge doom non raccoglie molti proseliti, tanto che dopo esserci appropinquati nella sala abbiamo notato che non vi erano più di 20 persone ed avevano appena finito di suonare gli Otus. Seconda band in programma: The Wisdoom, freschi della pubblicazione del loro secondo lavoro su Heavy Psych Sounds Records che è l'organizzatrice della serata. Ripropongono pari pari tutte e quattro le tracce che compongono 'Hypotalamus' dando vita ad un suono che equivale ad un occulto rituale mantrico perpetrato con più elettricità di quanta un dischetto riesca fisicamente a contenerne nei suoi solchi o nelle tracce. Chitarre ribassate e rallentamenti alla Ufomammut, ritmi sabbathiani su voci campionate tratte da qualche film; un continuo vortice che risucchia tutto ciò che incontra lungo il suo cammino. Arriva il momento degli headliner, i Toner Low. La matrice del suono degli Electric Wizard suonata con la tipica e reiterata lentezza delle chitarre dei Sant Vitus sono un buon esempio per esprimere ciò che i gli olandesi ci perpetrano. Salta subito all'orecchio la ripetitività dei pattern chitarristici tanto che tra il primo ed il secondo brano non c'è stata praticamente differenza: stesso giro di basso, chitarra e batteria. Gli oranges si presentano nella più classica delle formazioni: power trio dove al basso aggraziava la presenza di una bella figliola con tanto di dreadlock che farebbero invidia anche a Karin Crisis /dei Crisis). Piccolo simpatico siparietto con un clochard che sale sul palco e sotto i fumi dell'alcool mima una danza irregolare suscitando ilarità nei presenti che nel frattempo hanno superato le 50 unità smentendo in parte la mia premessa. Poche le variazioni al tema base, rappresentato nell'occasione dallo stoner dei Kyuss con assoli psych settantiani su campionamenti di moog ma di fondo continua a manifestarsi la ridondanza della stessa struttura troppo fine a se stessa. Monotoni.
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