SOPHIA
Era da un po' che Mr. Proper-Sheppard ?non tornava a suonare nella capitale. L'ultima volta risale al 2010 in versione unplugged, peraltro molto noiosa. Stavolta è coadiuvato dalla band al gran completo, e l'energia fin dalle prime scariche elettriche avvolgenti trasporta il pubblico in assorta contemplazione. Come dice il proverbio: la quiete dopo la tempesta si manifesta a base di arpeggi acustici e giri di batteria molto simili tra loro che finiscono con l'essere fini a sé stessi; non appena l'elettricità riprende piede si viene trasportati via dal vento. Fondamentalmente, la dicotomia arpeggio acustico sopravvento elettrico ha delineato la serata, talvolta troppo indulgente nella fase acustica, ma d'altronde questa è l'essenza dei Sophia. Hanno riproposto quasi interamente il nuovo album, dove imperiosi crescendo si alternavano a placidi unplugged.
Con la frase: questo è il primo brano che ho mai scritto inizia "So Slow" con il suo ritornello 'The death comes so slow when you are waiting to be taken': un autentico inno alla gioia che tante persone del pubblico ha fatto ondeggiare sul posto, rapiti dalle sue melodie; "If Only" continua sulla stessa falsariga, "Bad Man" aumenta il numero di giri e di forza motrice, il proto stoner di "I See All Black" ci smuove dalle fondamenta. Durante l'ultimo dei diversi monologhi fatti da Robin per annunciare la fine del set, dal pubblico parte la richiesta di "The River Song", il vocalist, scherzando, replica che non lo avrebbe suonato ed in tutta risposta viene apostrofato con un secco 'Fuck You' al quale son seguite diverse richieste del leader su chi fosse stato l'autore di tale mancanza di rispetto, ovviamente senza esito, alchè la band ha proseguito con la cantilenante "Directionless". Rientrati per acclamazione sul palco nei due bis finalmente è arrivato il turno della tanto agognata “The River Song”, dilatata a dismisura dove gli intensi vortici di quasi dieci minuti sono valsi quanto tutto il resto concerto. Peccato per non aver avuto il piacere di ascoltare "The Desert Song n. 2" (nelle altre date del tour l'hanno eseguita) e "The Sea", ma nella vita bisogna sapersi accontentare. Luci ed ombre.
Setlist:
Resisting
The Drifter
Don't Ask
Blame
California
St. Tropez/The Hustle
You Say It's Alright
Baby, Hold On
It's Easy to Be Lonely
Bad Man
Ship in the Sand
So Slow
Another Friend
Darkness (Another Shade in Your Black)
The River Song
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