SONATA ARCTICA
[EPICA] Prima dell’esibizione dei Sonata Arctica salgono sul palco gli olandesi Epica, opener di tutto rispetto che ha accolto ottimi consensi nel nostro paese sia da parte di critica che di pubblico. Il combo capitanato dalla bella e, diciamolo, pure brava Simone Simmons cattura l’attenzione dei presenti tra le prime file ma non convince l’intera platea proponendo una scaletta piuttosto piatta nella quale non si riscontrano picchi di particolare interesse. E’ evidente come la formula già collaudata dei connazionali After Forever abbia fatto scuola, anche se in parte è stata da loro rivista, basando la propria teatralità sull’alternanza tra cantato pulito e growl, da parte del chitarrista Mark Jansen. Un bel saggio di tecnica senz’ombra di dubbio che però conferma l’impressione che gli Epica mi hanno dato su disco: ci sono tante qualità ma manca un briciolo di personalità. [SONATA ARCTICA] Lo split, non proprio amichevole, con il chitarrista Jani Liimatainen aveva gettato più ombre che luci sui Sonata Arctica del controverso 'Unia', e a maggior ragione ne aveva gettate sulla prima prova “on stage” del neo arrivato Elias Vilijanen, guitar-hero finlandese autore del disco solista 'The Leadstar'. Alla luce dei fatti la notizia è che “E.Vil” è in grado di portare sulle spalle il pesantissimo fardello che gli ha lasciato l’eclettico Jani. Certo, quando hai tutti gli occhi addosso ci possono stare un paio di errori qua e là. E ci può anche stare che si tenda ad esagerare un po’, più per mettersi in mostra che per l’economia dei brani. La sostanza comunque è che il combo di Kemi non ha mancato d’entusiasmare il pubblico dell’Alcatraz che ha accolto a gran voce persino le nuove arrivate "In Black And White" e il singolo "Paid In Full". Pollice alto anche per il singer Tony Kakko, da sempre sotto stretto esame dopo il poco decoroso live 'Songs Of Silence', autore dell’ennesima prova positiva culminata con la divertente parte di "solo" nella quale si mette a suonare letteralmente il pubblico come se fosse una batteria per introdurre la classica "We Will Rock You" dei Queen. Un pout-pourrì di tutto rispetto che rispolvera la bella "Tallulah" da 'Silence’ e ripercorre la storia della band dalla veloce ”8th Commandment” fino ai grandi classici come "Full Moon" e "Black Sheep". Finale come di consueto affidato all’indiavolata "The Cage" e al sempre gradito inno alla vodka cantato con gusto da tutti i presenti. Un album difficile come ‘Unia’ non ha cambiato la sostanza live dei Sonata Arctica, che rimangono fortunatamente legati alle origini che hanno fatto la loro fortuna. Setlist Sonata Arctica: In Black And White Paid In Full Victoria’s Secret Broken 8th Commandment Tallulah Full Moon Caleb Black Sheep It Won’t Fade Gravenimage San Sebastian Tony Drum Solo – We Will Rock You My Land Don’t Say A Word The Cage Vodka Song
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