SEPTYCAL GORGE
Mancavo da un bel po’ di tempo al Siddharta, e devo dire gli eventi organizzati al suo interno, che si parli di metal estremo o altro, beh: siamo sempre ad ottimi livelli (tant’è che a dicembre ci saranno nient’altro che Il Biglietto Dell’Inferno dal vivo). Giungo in tardo pomeriggio al locale, un po’ di chiacchiere sparse ovunque, con i gruppi e altri amici, le ore passano, si fa il soundcheck. Dopo un po’ di tempo, si guarda la lancetta dell’orologio: che il massacro abbia inizio. Eh già, "stasera non ci sarà da respirare", penso subito. Anche se dopo un po’ ho subito dubitato, visto le poche persone a presenziare al concerto. Ok, aveva appena cominciato il gruppo locale, ma tant’è che rimaniamo sempre ancorati allo stesso discorso: tante chiacchiere, e pochi fatti. Tante promesse, e poca gente. Anche come partecipazione. I The Hanged lasciano al sottoscritto una discreta impressione. Se non erro hanno solo un demo all’attivo, i suoni sono ancora scarni ma ci san fare, è un death metal diretto, di vecchia scuola, e l’importante dal vivo è spaccare tutto. Dopo un po’ di minuti, si crea un atmosfera particolare, sono di scena i Murder Therapy, che dopo aver allontanato bassista e cantante, si son totalmente scrollati di dosso l’etichetta del death metal, per lasciare ampiamente spazio ad un sound che somiglia di più uno scontro mortale tra il miglior postcore nostrano (aggiungiamo anche -senza troppre pretese-), e ottime progressioni alla Ulcerate (somiglianza suggeritami dalla maglietta del cantante chitarrista Sean). Insomma dimenticatevi il precedente full-lenght, ora di estremo ci sono solo alcune "accortezze", come molti attacchi improvvisi al fulmicotone, ad opera del batterista, un giovane ragazzo che zitto zitto, ha praticamente sfasciato tutto: mitico. I pezzi erano tutti inediti, per cui non ve li so descrivere più di tanto, ma molte volte mi ricordavano, ad esempio, i romani Juggernaut, anche per via di molte melodie dilatate, e parti atmosferiche ben costruite. Promossi a pieni voti, anche nella nuova incarnazione. Comincia a riempirsi un po’ il locale: è il turno dei Fleshgod Apocalypse, sapete com’è. Oh, diamine: abbiamo anche noi le nostre eccellenze, e non sono solo loro, ovvio. Parte Mozart, e dopo qualche secondo, viene elegantemente trucidato dalla opener "In Honour Of Reason". La band mostra un forte affiatamento: cinque pezzi dal debut, più la cover degli At The Gates e la prima dell’ep Mafia. Poi oh, sapevo già che Francesco, il batterista, se la cavava un po’ con tutti gli strumenti, ma non fino questo punto. Oltre che ottimo cantante, dal vivo pesta alla grande anche la batteria. I samples e le parti che sono sui dischi, dal vivo rendono bene, niente sbavature: è un giusto mix tra saper anche tenere la scena sul palco, presentare i brani in un certo modo, spiegarne il concept dietro, e suonare musica estrema, con una certa violenta eleganza. L’obiettivo che hanno preso in pieno i FA è questo, il contrasto vincente: se ne sono impossessati. Altro cambio palco: gli headliner della serata sono i Septycal Gorge, attivi da tanti anni ormai sulla scena. Due i principali lavori: Growing The Seeds Of Decay e il più recente Erase The Insignificant, che definire brutale è un offesa a chi l’ha composto. Aspettavo un brano, e l’han anche fatto in chiusura, cosa chiedere di più? Mariano alla voce è perfetto, e ogni suo attacco è preciso. Le metriche dei brani dal vivo sono ancora più killer, soprattutto un brano come "Lobotomia", o "Abominated Hierarchy" che puntano su un impatto, come quasi tutti i brani dei SG, variegato e sempre intriso di inventiva. Raro per un genere come questo dove la maggio parte dei cantanti perde tempo a vomitare sul microfono o a proporre riff triti e ritriti. Non esiste un solo valore aggiunto nella band, tant’è che due chitarristi come Marco e Diego, riescono a tirare il fuori meglio di se dal vivo che in studio, ripeto: in più metteteci il basso ipercomplesso di Clod e Davide alla batteria, intento a pestare rullante e cassa come se stesse bevendo un bicchiere d’acqua…argh! Sono rimasto esterrefatto. Era la mia prima volta con i Septycal dal vivo e devo dire che sono stati davvero speciali. Piccolo riassunto: ottima serata dal punto di vista musicale, sul fronte del pubblico, c’è da vergognarsi. Parlano tanto di supporto e poi non si fan vivi. Per il resto, tutto ok! Divertimento e serata davvero grandiosa. Complimenti al Siddharta.
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