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SEBASTIAN BACH

Sono passati due anni dall'uscita di Angel Down, fatica solista dell'ex Skid Row Sebastian Bach. Ed eccoci finalmente al Live Club di Trezzo D'Adda, a soffrire il notevole caldo del locale che compensa il notevole freddo dell'esterno, in attesa che il biondo vocalist salga sul palco. Freddo, traffico e neve non hanno fermato un discretamente numeroso pubblico di "die hard" fans, che scalpitano nell'attesa dello show. Quando infine Baz sale sul palco, l'eccitazione è palpabile. Un'ora e mezza circa, ed una variegata scaletta che copre sia il lavoro solista del biondo tuttofare (musicista, attore ed altro ancora), sia la sua storia in una delle band che più hanno segnato l'Hard Rock degli anni '80 e primi '90. La band messa insieme da Sebastian si rivela assolutamente all'altezza della prova, dotata di capacità e presenza scenica; i suoni sono godibilissimi, e permettono di apprezzare un inarrestabile Bach che corre avanti e indietro tutto il tempo per un totale di poco più di un'ora e mezza, ma decisamente intensa. La voce non è a livelli mostruosi, ma d'altra parte gli anni passano anche per lui (son poi 41, non tantissimi ma, considerata la timbrica di Sebastian, una buona usura); si difende comunque egregiamente, ed è solo verso la fine dello show che la stanchezza si fa evidente. Chiacchiera molto Sebastian, scherzando sul tempo o facendo proposte sessuali alle fan, facendo mostra di una capacità di intrattenere e divertire non comune. La carica che i pezzi di Angel Down trasmenttono in sede live è molto più intensa (e piacevolmente inattesa) di quanto il disco non lasci trasparire: siamo molto più vicini all'Heavy Metal che non all'Hard Rock, ed i virtuosismi dell'axeman Johnny Chromatic infondono intensità ad ogni pezzo. Quando Bas si indica il braccio, non serve essere vicino per capire: la scritta "Youth Gone Wild" che campeggia sull'avambraccio destro significa follia, detonazione emotiva e fisica. Significa anche che siamo alla fine delle danze, ma non c'è tempo per soffrirne: ora è solo 'Youth Gone Wild'-time, è il momento clou di Sebastian Bach, e per l'attesa di un prossimo show c'è tempo. Grande come sempre, immancabile appuntamento per gli appassionati ottantiani, quasi inossidabile nella sua poliedricità. Questo è Sebastian Bach. Setlist: 01. Back In The Saddle 02. Slave To The Grind 03. Big Guns 04. Live The Life 05. Here I Am 06. Stuck Inside 07. Piece Of Me 08. 18 And Life 09. American Metalhead 10. Stabbin' Daggers 11. By Your Side 12. Monkey Business 13. You Don't Understand ----- 14. (Love Is) A Bitchslap 15. Television 16. I Remember You 17. Youth Gone Wild

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