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ROCK IN CURA

Festival che vai, sorpresa che trovi. Il Rock in Cura è un happening di tre giorni alquanto eterogeneo che si svolge da diversi anni presso Cura di Vetralla in provincia di Viterbo. La scelta della location non poteva essere delle migliori, la villa comunale, e pagare solo due euro per vedere due band di grosso calibro come Fuzz Orchestra e One Dimensional Man - 31 agosto - assomiglia veramente ad uno scherzo. All’interno non mancava proprio nulla, spazio ristorazione, angolo merchandising, persino un area per riposarsi a debita distanza dal palco per chi non voleva essere assalito dai volumi ed un palco degno delle grandi occasioni con un amplificazione d’eccellenza. Chiediamo venia ai Cara Calma, ma arrivando da Roma ci siamo presentati in ritardo, e ce li siamo persi nostro malgrado. Siamo arrivati giusto in tempo per rivedere (la terza volta) i Fuzz Orchestra; band milanese che prende la psichedelia e la sommerge di noise corroborato da giri di batteria al fulmicotone, spoken words tratti da film anni 60/70 e soundtrack per colonne sonore. L’amplificazione a disposizione ha esaltato le peculiarità della band portandole a livelli eccelsi e mai ascoltati nelle esibizioni precedenti, catturando tutta la nostra attenzione e trasportandoci in una dimensione senza tempo dove estraniarsi da tutto ciò che ci gravitava intorno, attraverso l’esecuzione della maggior parte dei brani estratti da ‘Uccideteli Tutti Dio Riconoscerà i Suoi’, ultimo lavoro della band targato 2016: come in un film. Sublimi.

A chiudere la prima serata gli alfieri del noise nazionale, gli One Dimensional Man di Pierpaolo Capovilla. Da premettere che nulla è paragonabile agli show incendiari che la band soleva portare in giro nel 1997 all’uscita dell’omonimo disco d’esordio (ricordo vividamente due esibizioni al Brancaleone di Roma con un Capovilla che barcollava sul palco, ma non perdeva il ritmo e le battute); dopo la reunion del 2016 li abbiamo incrociati in set mozzafiato all’Init di Roma, ma purtroppo le volte successive in cui ci siamo imbattuti nei veneziani, ci hanno lasciati con una sensazione di incompiutezza, mancanza di cattiveria, con la netta impressione che i nuovi brani non abbiano la stessa forza dimostrata in passato, quelli vecchi meno rissosi del solito, e ci sarebbe piaciuto riascoltare "Babe", "Girl", "Sneak Away", ma così non è stato. Non ci hanno catturato. Rivedibili.

One Dimensional Man setlist:

The American Dream
In Substance
Free Speech
You Don't Exist
Tell Me Marie
I can't find anyone
This Man in Me
You Kill Me
In The Middle Of The Storm
No Friends
Guts
Your Wine
Marianne
Best Friend
No North
Don't Leave Me Alone
Alcohol

Bis:
Crying Shame

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