You are here: /

MUSIC AGAINST FESTIVAL

Da un lato quelli che si lamentano per dei concerti dal bill troppo eterogeneo, dall'altro quelli che ne sono ben lieti. La nostra fame onnivora di rock e metal ci porta ad inserirci in questa seconda categoria, e con curiosità ad accogliere il variopinto Music Against Festival, in quel di Pozzuoli. Il luogo scelto, una discoteca, si rivelerà un po' antipatico da raggiungere, sia per i comuni mortali costretti ad utilizzare i mezzi pubblici napoletani (famosi per la loro inaffidabilità), che per i muniti di mezzi propri, visto che al parcheggio del locale ci chiedono a fine serata -tanto per gradire- cinque euro, dal carattere molto forfettario/arbitrario. Tornando alle cose serie, i Widow Queen iniziano giusto un'ora e mezza dopo l'annunciata apertura delle porte, con il difficile compito di mettere la serata sui binari giusti. La giovane band ce la mette tutta con il suo alternative metal, che man mano acquista melodia, soprattutto nei ritornelli, senza perdere una buona potenza strumentale, sottolineata dalla batteria di Alessandro. La voce pulita del cantante/bassista è gradevole, ma alla lunga non riesce a dare la spinta ai brani, che non sempre catturano l'attenzione e si perdono su trovate che sulla carta sono di facile presa, ma si rivelano troppo dolci. Problemi audio come il volume praticamente nullo di un chitarrista (e soprattutto della seconda voce dello stesso musicista) non ci fanno godere a pieno dei Widow Queen, che aspettiamo all'esordio discografico, con suoni più asciutti, senza paura di pestare, visto che quando le cose si fanno più pesanti anche loro sembrano trovarsi a loro agio. Scaletta Widow Queen: Faith Truth Watch Over Me Oxygen By Your Side Moments Liar King Alive Si cambia genere, in modo abbastanza radicale, un back to the roots deciso, con l'hard rock degli Hangarvain, in cui canta il nostro Sergio. Anche loro ci presentano il loro album di prossima uscita, suonato per intero, con in più una fedele cover dei grandi Black Stone Cherry. L'atmosfera si riscalda, il singolo "Through Space And Time" fa subito vittime con la sua immediatezza, anche se l'intensità non è ancora ai massimi livelli, che si raggiungeranno nella seconda parte della loro esibizione. Una carica rovente, il gruppo dà l'anima sul palco, ogni cosa funziona al meglio, c'è una alchimia particolare per cui il cantante dalla voce limpida e perfettamente calibrata domina la scena con gesti e pose tipicamente rock'n'roll, ma si vede che la band è viva ed è una macchina di razza, sudista e sudata. Essenziale il contributo ai cori degli altri componenti, di pregevole fattura le scelte chitarristiche, che privilegiano la qualità al mero distribuire riff. Dannatamente esaltante il pezzo in cui è intervenuto a sorpresa Marco Basile dei DGM, un po' meno la prima ballata, che avremmo gradito più strutturata, sfruttando meglio il contributo della violinista salita sul palco. Applausi e corna al cielo. Scaletta Hangarvain: trough the space and time get on free bird turning back on my way (feat. Gaia Arpino al violino) knock back doors Hesitation (feat Mark Basile voce) way to salvation (ballad) last time blame it on the boom boom (black stone cherry) father shoes Si arriva in un battibaleno al piatto forte della serata, ai DGM, una band che chi scrive ha apprezzato in precedenti incarnazioni ('Misplaced' è sempre un disco fantastico) e che quindi siamo curiosi di testare nel corso intrapreso da 'Frame' in poi. Grande risalto quindi a brani tratti da quest'ultimo e da 'Momentum', dello scorso anno. Fabio Costantino non è un semplice musicista, è un gigante della batteria, sornione e potentissimo, prestazione da urlo che rende i brani se possibile ancora più dirompenti. Con il preciso e tentacolare Andrea Arcangeli completa la sezione ritmica del gruppo da una decina d'anni, una coppia che è base inossidabile per le cascate di prog power che arrivano da chitarra e tastiera, in cui la tecnica non è altro che un mezzo per grandi emozioni. La simpatica mimica facciale di Simone Mularoni accompagna passaggi che farebbero cadere le mani a molti chitarristi, cantiamo diversi assoli. In realtà cerchiamo di cantare anche con Basile, ma lui è talmente perfetto per tutto il concerto che quasi si ha paura di sovrapporsi a certe melodie. Gli incitamenti continui e la grande risposta da parte nostra non fa che testimoniare il grande legame affettivo per una band che mancava da qui da diversi anni. La valutazione dell'aspetto audio non è del tutto positiva, non percepiamo al meglio le tastiere, vitali per la completezza dei DGM, e anche la voce in alcuni momenti è coperta dal resto. Tutto ciò non impedisce di godere al meglio della favolosa "Hereafter" come bis e di far partire i polmoni a causa di quel ritornello d'oro. Si va a casa sulle ali dell'entusiasmo, dopo i saluti ai musicisti. Il prog/power splende e una delle sue stelle è italiana, l'orgoglio è più che legittimato. Scaletta DGM: Void Reason No Looking Back Universe Numb Enanchement Repay Heartache BrandNew Blood Trust Herafter (bis)

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web