MOTOROCK AS FIREFEST 2008 - DAY I
La pioggia, una costante che ha accompagnato in modo quasi maligno la prima edizione del Motorock As FireFest, manifestazione nata dalle ceneri del Tradate Iron Fest per tornare ad oliare un meccanismo che, si spera, nel corso dei prossimi anni possa riportare in vita uno degli eventi tutt'ora più amati dall'audience hard 'n' heavy nostrana. Già nelle avvisaglie generali di questa prima giornata il maltempo sembrava voler chiarire la propria tangibile presenza nei quattro giorni della kermesse ivi discussa, bloccando letteralmente la serata hard-rock del venerdì e non permettendo a quattro validi esponenti della nostra scena quali Kingcrow, Moonstone Project, Edge Of Forever e Noize Machine di esibirsi sul palco che li attendeva per la seconda data della manifestazione. In ogni caso le intemperie metereologiche non sono riuscite nell'impresa di fermare l'apertura dedicata alle sanguigne sonorità blues, le quali hanno condiviso l'appuntamento in questione con l'irriverente figura del ben noto Pino Scotto, quasi immancabile in eventi di questo tipo in cui far fuoriuscire rigogliosa tutta la propria carica rock. L'onere della partenza della serata viene affidata alla J Blues Band, combo dimostratosi professionale in tutto e per tutto nonostante le poche presenze sotto il palco a causa di pioggia ed orario ancora primaticcio. In ogni caso la band al completo ha saputo offrire un piacevole spettacolo, contraddistinto da esecuzioni pulite e un approccio on-stage comunque positivo. Trascorsa la buona mezz'ora dedicata alla J Blues Band, tocca al navigato Joe Valeriano fare il proprio ingresso on-stage per una performance di nitida estrazione blues. Il feeling esecutivo della sua chitarra, unita al miglior spirito messo in campo dallo stesso artista tricolore, ha iniziato a scaldare nella maniera migliore l'ambiente di una serata pian piano avviata a carburare, complice anche il solido apporto strumentale di una band di chiara qualità: un artista degno di questo termine, che consiglio di seguire almeno una volta live a tutti gli amanti delle pure ed incontaminate sonorità blues. Sono così trascorse le 21 quando, di fronte ad un'audience ora finalmente accettabile, inizia l'esibizione della Ranfa Band, combo guidato dal singer Andrea "Ranfa" Ranfagni, accennato già sulle pagine di Hardsounds in occasione del proprio meritevole debut album 'Little Hard Blues'. Quella del gruppo in toto è stata una prova live di assoluto prim'ordine, trascinata dal carisma di un singer perfettamente inserito negli stilemi del rock intriso di coriacee reminescenze blues, indubbiamente ottime per essere presentate nel corso di occasioni dal vivo: quella che ne è fuoriuscita è una convincente performance, buona per evidenziare al meglio il valore di un singer e songwriter già promosso per quanto concerne il lato più squisitamente in studio. E dopo la bella scorpacciata di blues sin qui accennata, chi altro poteva mancare se non il classico tornado a firma Pino Scotto per infiammare a dovere una platea ora fattasi finalmente folta e vorace di vivace rock 'n' roll d'annata? La scaletta della serata, pressoché ripescata da quella proposta nel concerto tenuto due mesi prima a Busto Arsizio, ha saziato ancora una volta nel migliore dei modi l'appetito dei diversi fans accorsi appositamente per l'occasione, cui è stato impossibile trattenere le classiche risate e i boati di rito in occasione dei vari "comizi" tenuti a cavallo tra la riproposizione di ogni singolo brano. L'ennesima bordata rock classica da parte di una vera e propria bandiera della musica dura della nostra penisola, oramai trasformata (anche grazie alla propria popolare trasmissione su Rock TV) in una vera e propria icona del movimento rock 'n' roll attuale ma legato ai noti stilemi della tradizione.
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