METALLICA
Chissà cosa penserebbe oggi quel recensore di Metal Shock che bocciò la performance dei 'Four Horsemen' nel concerto del Palaghiaccio a Roma nel '92, quando gìa il 'Black Album' iniziava a far storcere il naso a molti fan. Oggi, nel Luglio del 2014, i Metallica sono ancora in grado di riempire spazi enormi e soprattutto di far parlare a 360 gradi di loro, nonostante non facciano un album decente da oltre vent'anni. Il discreto 'Death Magnetic' gli ha ridato un po' di credibilità, ma sono altre le cose che non vanno, come il fatto che ormai Hetfield e soci si comportino come fossero gli U2 o i Depeche Mode. Già, ormai è questa la loro dimensione, lo si capisce da come gestiscono la comunicazione e la loro immagine, o dalla vendita dei biglietti, creando l'ennesima enorme spaccatura tra i fan, se così possiamo ancora chiamarli. Ma se della prima sinceramente ce ne freghiamo, sulla questione biglietti e organizzazione del concerto c'è parecchio da criticare. Il Golden Circle dedicato ai biglietti da 110 euro ha rovinato il concerto a quei circa trentamila che invece avevano speso 'soltanto' 70 euro per non vedere una mazza. I maxischermi bellissimi, enormi e coloratissimi, da far sturbare George Lucas, ma non siamo al cinema, siamo ad un concerto METAL!! Non si può dare uno spazio grande come un campo di calcio a tremila persone che hanno pagato di più e tenere il 90% del restante pubblico a 80/100 metri dal palco. Per quale motivo dobbiamo vederci una band importante come gli Alice In Chains da così lontano, schiacciati alle transenne fino ad almeno 20 metri indietro, mentre nel Golden Circle la gente passeggia e chiacchiera come fosse alla festa dell'Unità? Mai viste così tante polo, camicie e maglie da basket in un contesto del genere, con famigliole che davano le spalle alle band che suonavano. Una situazione assurda e paradossale, mai vissuta in nessun festival o Gods Of Metal passati. Proviamo a parlare un po' dei gruppi, va. I norvegesi Kvelertak hanno il merito di non farci pensare allo schifo di concerto a cui avremmo assistito fino alla sera. La band si fa in quattro perchè l'occasione è di quelle da non perdere, ma il palco è certamente troppo grande e dispersivo per la loro proposta. I Volbeat invece hanno già un repertorio ed un bagaglio più in sintonia con l'evento e lo dimostrano ampiamente sul palco. Con loro il pubblico si fa più partecipe, anche in modo inaspettato, considerando il fatto che molti conoscevano i brani della band. La loro proposta è di facile ascolto, giocano a fare la band metal ma in realtà sembrano una versione hard rock degli Offspring. Nel frattempo con tanta fatica raggiungo quasi la transenna in modo da riuscire almeno a vedere gli Alice in Chains. Con loro si apre un'altra questione che riguarda il pubblico presente. Ascoltare gente dire "ora ci sono sti Alice in Chens...speriamo bene" ci fa capire il livello di molti che ci circondano. Gente che ovviamente è li solo per i Metallica e nel frattempo a provato ad ascoltare anche i Megadeth. Nonostante il pubblico sia rimasto piuttosto distaccato nei confronti di Jerry Cantrell e soci, la band suona con la personalità e la bravura che appartiene ai grandi, per la gioia di chi sa cosa sta ascoltando e vedendo. Basterebbe solo dire che i riff di "We Die Young", "Stone" e "Damn That River" hanno spazzato letteralmente via tutta l'esibizione dei plasticosi Volbeat, ma vallo a spiegare a certa gente. Gli Alice In Chains al momento sono una delle band migliori del panorama Hard Rock/Metal, alla faccia delle novelle rock star. Ormai il sole è calato, il palco comincia a diventare un'astronave e i maxischermi diventano tre, enormi, ma comunque poco visibili a chi sta una ventina di metri dietro di noi. Sugli schermi appare il risultato dell'ultimo televoto (si avete letto bene, ho scritto televoto in un live report metal), dove il pubblico poteva scegliere un'altra traccia By Request. Tra "The Four Horsemen", "Fuel" e "Whisky In The Jar", l'ha spuntata "Fuel", tra i fischi della gente, mah. Le tracce che avremmo ascoltato le conoscevamo tutti da mesi, il By Request in questo è stato una garanzia. La trilogia "Battery", "Master Of Puppets" "Welcome Home (Sanitarium)" viene sparata subito per la gioia di tutti. L'audio è quasi il doppio del volume rispetto alle altre band, meglio così; i maxischermi bellissimi e Lars in difficoltà già da “Battery”, suonata saltando un colpo di cassa ogni due di rullante. Cosa studiata che si ripeterà in tutte le parti più tirate, come anche in "Blackened". Tolto anche l'attacco sbagliato di Kirk Hammet in “And Justice For All”, diciamo che i Metallica hanno fatto un buon concerto e "Orion" ha rappresentato senza dubbio il momento migliore della performance. D'altronde sono pur sempre i Metallica e col repertorio che si ritrovano non lasceranno quasi mai il pubblico scontento. Il problema però è un altro e si ricollega alla questione iniziale. La band di Frisco ha raggiunto un livello che probabilmente li ha portati fuori dal circuito metal, cosa che non è successa ad altri mostri mondiali come Iron Maiden e Black Sabbath. Sanno come fare grandi spettacoli e come fare soldi, ma l'attitudine e la mentalità metal non gli appartiene più. Quando Hetfield si avvicina a bordo palco per presentare il nuovo brano "Lords Of Summer", ci mette tutta la carica possibile, ma chissà cosa avrà pensato vedendo il pubblico immobile del Golden Cirlce completamente assorto nel riprenderlo coi telefonini. Avrà pensato, cazzo neanche un accenno di pogo, ma d'altronde ognuno ha il pubblico che si merita James.
Commenti