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MEGADETH

Anno domini 2010, esattamente 20 anni fa usciva il capolavoro assoluto 'Rust In Peace' dei Megadeth. Dave Mustaine e soci per la ricorrenza hanno deciso (pur avendo a disposizione un’ottima uscita da promuovere, ovvero 'Endgame') di intraprendere un tour incentrato sulla loro pietra miliare, e dopo un lungo tour americano sbarcano in territorio Europeo in occasione dei vari Sonisphere Festival e per ben tre date italiane. Io ho potuto assistere alla data milanese dell’evento, in un Alcatraz che più sold out non si può e sarà il mio sudore a raccontarvi lo spettacolo. Ad aprire le danze sono i Sadist che alle 19.10 prendono possesso del palco. L’ultimo sinistro e oscuro album 'Season In Silence' viene saccheggiato a piene mani non dimenticando brani come "Christmas Beat" e "Sometimes They Come Back", immancabili nella loro setlist. Peccato per i suoni troppo bassi, però Trevor e soci sanno bene cosa fare e si confermano una sicurezza in ambito live anche quando il pubblico è più numeroso del solito. I presenti apprezzano e lo dimostrano incitando la band e regalandogli anche accenni di headbanging (cosa difficilmente visibile per una band di apertura!). Spero, citando il loro brano e indirettamente anche Stephen King, che “loro tornino più spesso” a calcare palchi così importanti perché se lo meritano! Dopo un breve cambio palco è la volta dei Labyrinth e io, non me ne vogliate male per questo, ho preferito prepararmi allo show degli headliner andando in bagno, fumando una sigaretta e bevendo una fresca birra (dato che l’anidride carbonica aveva già preso possesso dell’aria nel locale). Sono riuscito a seguire pochissimo dello show della band riuscendo solo a notare che comunque attualmente gode di un’ottima forma, spero di poter presto seguire per bene un loro spettacolo. L’Alcatraz ora è stracolmo, si abbassano le luci e nelle casse risuonano le note di "Black Sabbath" (intro scelto probabilmente per omaggiare la memoria della recente perdita del più grande cantante dell’heavy metal, Ronnie James Dio, anche se non fu lui a cantare il brano in questione, ha comunque dato un enorme contributo alla fama che oggi portano i leggendari Black Sabbath), e una voce introduce l’arrivo dei Megadeth sul palco. Nell’esatto momento in cui la band è visibile sul palco, con assenza di intro, iniziano le schitarrate di "Dialectic Chaos" che da inizio alla bolgia sotto il palco, seguita a ruota da "Wake Up Dead" e "Head Crusher". I volumi sono giusti e Dave Mustaine e soci sono scatenati e carichi fino al midollo e terminano questa loro prima suite con "In My Darkest Hour". Il pubblico è già in delirio ed è solo l’inizio, perché è già arrivato il momento di dare inizio al preannunciato spettacolo di questa sera in cui sarà festeggiato il 20esimo compleanno di 'Rust In Peace', e quindi, senza spendere tempo in futili chiacchiere, inizia il vero show. Naturalmente ad aprire le danze è "Holy Wars…The Punishment Due" e la band prosegue senza sosta con tutti gli altri brani dell’album. L’esecuzione è impeccabile e sul palco (cosa alquanto strana), tra un assolo e un altro, si nota un Dave Mustaine piuttosto soddisfatto dalla risposta del pubblico, totalmente in delirio per le note del loro capolavoro assoluto. Nella bolgia metal kids e thrashers old school cantano abbracciati assieme, pogano e la cosa che gli accomuna è l’amore per l’album della band da cui sono stati investiti e travolti senza alcuna fermata. Terminati i brani di 'Rust In Peace' la serata sembra che ancora non sia finita e vengono proposti i classici "Trust", la romantica "A Tout Le Monde" per far riprendere fiato, "Sweating Bullets", "Symphony Of Destruction" mentre "Peace Sells" viene riservata per l’encore. Dopo questa prova grandiosa dimostratrice che (seppur sia subentrato di prepotenza il metalcore e compagnia bella) i Megadeth restano sempre una delle band più amate del panorama metal, spero che la tornino presto in Italia magari in un tour di promozione al loro ultimo album che comunque vale molto- A conti fatti io – ma anche la band che prima di abbandonare il palco ringrazia tutti i presenti, cosa alquanto strana per chi ha avuto modo di vedere un loro concerto – sono stato pienamente soddisfatto dall’ora e mezza di show; una setlist del genere non si riesce ad ascoltare tutte le volte e per questo spero che il concerto mi resti impresso nella mente più a lungo possibile. Grandi Megadeth!

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