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MAGO DE OZ

[TRICK OR TREAT] Anche se la posizione in bill non è delle migliori quella di oggi è una ghiotta occasione per i nostrani Trick Or Treat, la possibilità di esibirsi accanto a nomi del calibro di Elvenking e Mago De Oz su di un palco da “grandi occasioni” aumenta il già ricco palmeres della band modenese. Forti del successo dell’album d’esordio ‘Evil Needs Candy Too’ i nostri partono alla grande con il solito Alessandro Conti dietro al microfono a tessere i fili dell’ennesima ottima prestazione. Poco male poi se l’unico brano inedito proposto, ”Freedom” estratta dall’imminente ‘Tin Soldiers’, non comunica granchè…la loro prestazione viene brillantemente supportata dalla goliardia della mitica cover della sigla di ”Robin Hood” di Cristina D’Avena e dai loro brani di maggiore successo come ”Girls Just Wanna Have Fun”, cover di Cindy Lauper, e la già intramontabile ”Like Donald Duck”. Solo una parentesi, in attesa dell’album della definitiva conferma di uno tra gli act Power più promettenti del panorama italiano. [ColdNightWind] [FOLKSTONE] Portatori degli stendardi di un Folk Metal nostrano, dalle lande bergamasche arrivano i Folkstone, forti dell’uscita del loro primo album. Nel tempo loro concesso fanno faville, con la loro musica ritmata e coinvolgente, col cantato in italiano che rappresenta di per sè una sfida (vinta alla grande, tra l’altro), con le loro percussioni, cornamuse, bombarde, flauti ed arpe. Un pubblico non numerosissimo ma già più che dignitoso li osanna dalla platea, cantando a squarciagola ed incitandoli a suonare ancora ed ancora. Questi ragazzi hanno saputo conquistarsi un manipolo di affezionatissimi fans, e viste le premesse e le capacità, oltre che l’approccio on stage improntato ad una gioviale ironia da taverna, sembra che la schiera degli aficionados sia destinata a crescere rapidamente. Inutile dire che glie lo si augura. Uno dei momenti più particolari è stato sicuramente la cover di “Vanità di Vanità” di Branduardi, pezzo che ha coinvolto anche coloro i quali ancora non conoscevano i pezzi della band: il risultato è stato che, da “Rocce Nere” ad “In Tabernam” passando per tutti gli altri pezzi che compongono il debut della combo (eccezion fatta per “Avanti” ed “Igni Gena”), balli, pogo e cori sono stati un crescendo vorticoso ed esaltante, fino a quella “Con Passo Pesante” che sembra già essere un classico per il loro pubblico. Più che promossi, praticamente consacrati: aspettiamo ora il prossimo disco, mentre continuiamo a goderceli dal vivo. “Con tante birrette”, come direbbero loro... [Nyarlatothep] [ELVENKING] Dopo aver infilato un successo dietro l’altro i nostrani Elvenking si guadagnano meritatamente il posto di pre-headliner in questa assolata giornata di Luglio. Il successo di ‘The Scythe’ ha dimostrato ancora una volta il valore del quintetto (sestetto, se si conta il quest alla chitarra ritmica) di Pordenone e la loro prestazione di oggi ha spazzato via i malumori delle sfortunate uscite invernali del singer Damnagoras alle quali avevo assistito. Uno show maturo e senza pieghe, forte di una setlist davvero ben composta e supportata dello stato di grazia del loro frontman. Dai pezzi più taglienti dell’ultimo lavoro, come "Poison Tears" e "Infection", ai grandi ed attesi “classici” come "The Wanderer", "Throws Kind" e l’immortale "Pagan Purity". La novità di giornata viene rappresentata dall’assenza del violinista Elyghen e della sua sostituta ufficiale Eleonora, rimpiazzati per l'occasione da un loro fidato amico. Ma poco male, i tanti fans assediati sotto al palco sono stati piena dimostrazione del valore degli Elvenking che, un passo dietro l'altro, si stanno consolidando tra le più forti realtà della scena Metal europea. Avanti così! [ColdNightWind] [MAGO DE OZ] Per la prima calata italica dei Mago de Oz mi sarei aspettato francamente più pubblico; sono invece rimasto comprensibilmente deluso nel constatare che, nonostante l’eccezionalità dell’evento e la caratura del gruppo, i presenti sono ben lungi dall’essere una folla. Solo ottanta minuti di show stasera, ed anche questa non è stata una sorpresa particolarmente gradita; oltre a ciò, a far difetto sono le scenografie (assenti) ed i suoni (altalenanti). Detto ciò appare evidente come questo non sia stato uno spettacolo del tutto all’altezza delle aspettative; in compenso, si può tranquillamente sostenere che la qualità dei musicisti e dei brani scelti sia stata tale da compensare le “note negative”. Praticamente un pareggio tra aspetti positivi e negativi della serata. L’ambiente è festaiolo, complice la massiccia presenza di esponenti delle comunità ispaniche con bandiere al seguito: la nota di internazionalità che guadagna l’evento è quanto meno pittoresca. Per quanto riguarda lo show in sè, se da un lato si è notato come anche sul palco ci siano state alcune difficoltà impreviste (vedasi i continui interventi di un tecnico che “smanettava” su vari pezzi del drum kit); dall’altro l’impressione è che comunque la frizzante aria di divertimento abbia contagiato anche la band, col risultato che, sebbene non ai massimi livelli di cui il gruppo è capace, abbiamo comunque potuto assistere ad una serata allegra e coinvolgente. Mancano dalla scaletta parecchi classici, per la disperazione di molti fans; ciononostante la proposta è interessante, con un continuo saltellare avanti ed indietro lungo la discografia. La “Fiesta Pagana” stasera è durata poco. Ma almeno c’è stata, ed è valsa la pena di parteciparvi. [Nyarlatothep]

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