LORD OF THE LOST
A distanza di un anno dalla loro ultima visita in terra nostrana, i Lord Of The Lost scelgono Prato come unica data italiana per far ripartire il tour di Thornstar, ultima fatica in studio della band di Amburgo uscito lo scorso agosto. Ad aprire le danze, i Junkie Dildolz, scanzonati e irriverenti capitanati da Tommaso Dettori, organizzatore dell’ormai rinomato “Fuck You We Rock”, parti integranti della scena toscana e italiana da oltre dieci anni. Alle 22.00 in punto salgono sul palco, e per circa 45 minuti sparano a tutto fuoco la loro musica sul pubblico iniziando a riscaldarne gli animi. Finiscono, inoltre, per sparare anche una saccata di banconote, ahimè false, ma almeno è stata un’ottima scusa per avvicinare ancora più pubblico al palco.
Seguono subito gli Animae Silentes, altra interessantissima realtà italiana da Trento e Verona. Un piccolissimo inconveniente tecnico per il povero rullante, che ha dato forfait alla terza canzone, ma fortunatamente è stato risolto in una manciata di secondi. Anche questa band, nonostante sia nata nel 2016, dimostra già tanta esperienza, in grado di padroneggiare con davvero poco sforzo il palco dell’Exenzia e coinvolgere anche chi di loro non aveva ancora avuto il piacere di sentir parlare.
La temperatura è piuttosto glaciale sia fuori, sia dentro al locale, ma questo non ha fermato i numerosi amanti della poliedrica band tedesca, che seppur infagottati dentro ai loro cappotti e sciarponi, risultano essere abbastanza numerosi all’interno del locale. Con un po' di ritardo sul previsto, finalmente Harms e compagni salgono sul palco e gli animi si surriscaldano (come testimoniano i bollori delle numerose signore presenti in sala), praticamente all'istante. Il trittico di apertura (tutti estratti da 'Thornstar'), praticamente senza pause, fa già capire perfettamente quale sarà il tenore della serata e della scaletta.
Diciannove brani che spaziano dal 2011 di 'Antagony' fino all’esecuzione di quasi tutto l’ultimo lavoro, passando per la loro particolarissima versione di "Bad Romance" di Lady Gaga (Chris Harms ha più volte confessato il suo rispetto per l’artista americana), alla trascinante "Drag Me To Hell". La chiusura in bellezza con quello che è forse il loro brano più divertente, "La Bomba", più il fuori programma con la versione elettrica di "Lighthouse" (uscita su Swan Songs II, album orchestrale del 2017). I Lord Of The Lost offrono quasi due ore di show senza risparmiarsi, conquistando anche chi era presente per mera curiosità. Questa band riesce a combinare magistralmente metal, dark, pop, sinfonico, gothic, con una facilità estrema.
Chris Harms è un frontman estremamente dotato (oltre a possedere una timbrica vocale particolarissima e molto intensa), questo è fuori discussione, ma anche gli altri elementi della band forniscono un ottimo supporto. Questi ragazzi si divertono e fanno divertire, ed in tempi in cui si fanno tour solo per monetizzare è senz’altro un pregio, così come la disponibilità a fermarsi in un after show con il pubblico molto informale e rilassato.
Conoscendo gli indomabili stakanovisti amburghesi, c'è da scommettere che saranno già al lavoro per il prossimo album. Speriamo che tornino presto anche da questi lidi, perché è uno show che merita assolutamente di essere visto. Per il momento, auf wiedersen.
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