LEGEND OF CHAOS
Legend Of Chaos tanto per dire. I Testament danno buca per questa data di Piazzola sul Brenta, e l'evento si trasforma in Legend Of Silence: fuori anche i Kreator, sostituiti dai Dragonforce, nel sempre magnifico scenario di Villa Contarini non si presenta praticamente nessuno. Spettatori 150 circa. Forse 200, in un posto in grado di ospitarne più di 4000. E certo la serata, già letteralmente monca, non parte nei migliori dei modi a causa di un lunghissimo e fastidioso sound check per mettere in moto la macchina White Skull, band di casa piazzata lì all'ultimo momento. Tony & C. ci danno dentro tutto sommato, e la bella Elisa al microfono dimostra di avere tanta grinta e presenza scenica. Buona prova, anche se i suoni non certo esaltanti limitano parecchio l'impatto che la band è capace di creare dal vivo. Va meglio con i Cathedral. L'universo saturo, magnetico ed oscuro figlio di Lee Dorrian fa presa sui pochi presenti e la serata acquista davvero un senso. Non certo un'esibizione da manuale, ma la band britannica va a nozze quando deve ricreare l'atmosfera allucinogena ad essa congeniale. E non sbagliano stasera: luci e suoni di un'altra dimensione, pachidermici e di pari passo psichedelici, con un Dorrian in buona vena nonostante stecchi di tanto in tanto sulle rare tonalità più alte. Ma la sua arte è "ambientare", non performare. Seguito a ruota da un Jennings sempre superbo, sfodera brani su brani con pochissime introduzioni fino al memorabile finale con "Ride" e la conclusiva "Hopkins", passando precedentemente per le memorabili "Soul Sacrifice" e "Cosmic Funeral". Poi il piacevole retrogusto "fossile" ed amaro che ancora affiora dopo la fine dell'esibizione viene immediatamente interrotto dal clown metal dei DragonForce, ed alla fine si scopre che buona parte degli sparuti presenti è lì per loro. Tutti ragazzini dall'età media sotto i 20 con tanto anche di striscione in fregola per il sestetto. Band atletica, magari anche simpatica, ma che gira e rigira presenta sempre gli stessi siparietti, sfoggia più o meno sempre la solita "eccelsa" tecnica - ma anche no - e si immola sul palco, questo bisogna ammetterlo, manco fosse davanti a migliaia e migliaia di fanboy presenti solo per loro. Molto contorno, insomma. Ma i ragazzi inchiodati in prima fila alle transenne apprezzano molto, hanno pagato il biglietto ed è giusto che si divertano. Io, invece, ho già mente e corpo proiettati al 17 luglio sempre qui a Piazzola, mentre maledico il motivo che ha indotto i Testament a saltare la data.
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