ISOLE
Quale significato attribuireste al termine desolazione? Per me significa andare ad un concerto di una band che esiste da oltre 25 anni (anche se sotto due monicker diversi: Forlorn prima parte di carriera e Isole oggi), e trovare meno di trenta presenti dai quali bisogna escludere i membri delle band spalla e gli addetti ai lavori (fotografi, giornalisti e personale del locale). Questa è stata la sensazione che ho provato sulla mia pelle quando all'una di notte del 9 maggio ho messo piede nel Traffic di Roma, mosso da tutta la passione e l'entusiasmo nel vedere dal vivo una band della quale apprezzo ciò che fanno (doom) e per come lo fanno (in maniera epica), in particolare i brani contenuti in 'Born From Shadows'.
Gli svedesi hanno dimostrato di non curarsi di quanta gente fosse presente (d'altronde questa è professionalità), e saliti sul palco hanno iniziato a sciorinare il loro doom senza fronzoli come se fossero di fronte a centinaia di persone ed a snocciolare brani che ad un orecchio meno attento potrebbero sembrare molto simili tra essi, ma l'epicità, il cantato vigoroso ed espressivo, un sound schiacciasassi enfatizzato da una performance impeccabile del singer/chitarrista Christer Olsson, li hanno reso la performance da ricordare.
Nonostante il tour fosse relativo alla promozione dell'ultimo lavoro 'The Calm Hunter' (al di sotto dei loro soliti standard qualitativi e contestualmente brano d'apertura del set), i nordici non hanno saccheggiato prevalentemente questa opera, ma hanno proposto un estratto da ogni disco della loro carriera; l'intensità ("The Lake" è da brividi, così come naturale conseguenza è stato l'headbanging; "Dead To Me" un'autentica cavalcata degna dei Bathory di 'One Rode To Asa Bay'), l'epicità, il trasporto manifestati hanno avuto la stessa forza calamitante che su disco, segno che la band non utilizza sovraincisioni o diavolerie da studio. No frills only thrills.
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