You are here: /

GOD IS AN ASTRONAUT

Un evento con così tanta gente fuori dal locale in spasmodica ricerca di un biglietto per entrare non lo ricordavo da tempo immemore; sold out già dal giorno prima del concerto. A causa della defezione, per motivi economici, del gruppo spalla Tides From Nebula (da tenere d'occhio) la gente assiepata nel club ben presto si è spazientita di aspettare l'inizio del concerto, iniziando a fischiare per accelerarne le operazioni; quando la band si è presentata sul palco c'è stato un autentico boato che ha accolto le prime note. Tastiere e batteria troppo amplificate rispetto alle loro produzioni, l'uso della voce filtrata da un vocoder ne faceva uno strumento aggiunto, e l'ossequioso silenzio che permeava l'esecuzione dei brani iniziali è stata la testimonianza dello status e del rispetto che hanno raggiunto con la qualità delle loro produzioni. "From Dust To The Beyond", tratto dal primo lavoro, ci ha fatto assaporare i GIAA che conosciamo meglio con un sound così portentoso da far sembrare la batteria quasi triggerata. Altri momenti sono stati più progressivi e ritmati, contraddistinti da un accenno di doppia cassa nella parte finale che ha fatto da preludio a "Snowfall", apice e grazia di questa prima parte di set. A seguire una traccia sognante che in realtà non lo è stata a causa di volumi eccessivamente elevati coi quali è stata suonata; "Post Mortem" è la più veloce, la più potente con un finale esageratamente in overdrive elettronico. Avendo assistito allo show dello scorso anno, tenutosi sempre in questa sede, ci è venuto spontaneo fare il paragone con quello in questione; la prima differenza che ne è venuta fuori è stato l'elevato volume a cui siamo stati sottoposti che ha fatto perdere quell'alone di magia e sogno che la loro musica possiede su disco, infatti quando hanno abbassato i toni, i brani si sono riappropriati di quella delicatezza di cui sopra, peccato che questa fase è durata solo per qualche interludio. Si prosegue col saccheggiamento del disco omonimo dal quale "Echoes" risulta frenetico, mentre "No Return" molto delicato nell’intro per poi esplodere in tutta la sua furia. I brani seguenti sono sempre rimasti sulla stessa falsariga, assalti sonici che ci hanno devastato le orecchie specie con "Shadows" che ha chiuso il live prima dei bis, imbottito di elettronica e rumore bianco; particolarmente evocative sono state le immagini proiettate sullo schermo dietro la band che mi ha fatto ricordare tutti i mostri dei film giapponesi degli anni 70. Al rientro Torsten, il chitarrista, ha voluto fare la foto al pubblico per suggellare questo trionfo; ha sottolineato che solitamente ai loro concerti ci sono più donne che uomini ed ha chiesto solo alle ragazze di alzare le mani per verificare se questa sua teoria fosse vera, ma ovviamente chi non ha capito di cosa si parlasse ha alzato ugualmente la mano (riferito agli uomini). Anche nei bis si sono alternate le due facce del live, delicato e molto più rockeggiante come d'altronde tutto il concerto soprattutto nei volumi (esagerati).

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web