GHOST
Ormai in crescita costante (e freschi di Grammy per 'Cirice', anche se la data al Deposito si è svolta prima della cerimonia statunitense), i GHOST stanno diventando rapidamente uno di quei gruppi che piace a tutti, giovani, vecchi, dai gusti più disparati e chi più ne ha più ne metta.
Ad aprire la serata ci pensano gli svedesi DEAD SOUL, un duo (ma dal vivo un trio) che propone uno strano mix di hard rock, indie e musica elettronica; una mistura inclassificabile che se su disco lascia quantomeno perplessi, dal vivo rivela una carica non indifferente. Nonostante l'eterogeneità dei brani sia notevole (a volte pare di sentire band diverse, passando da un pezzo all'altro) i tre scandinavi riescono a catturare l'attenzione del già numeroso pubblico, alternandosi con nonchalance tra chitarre, basi ed effetti. Il set dei Dead Soul scorre veloce e lascia tutti abbastanza soddisfatti, in attesa di Papa e compagnia 'ghouliana'.
Sulle note solenni di 'Miserere Mei, Deus' (un salmo ecclesiastico, ovviamente) viene preparato il palco per il rituale, mentre l'attesa si taglia con il coltello. Dopo la celebre "Masked Ball" (pezzo di Jocelyn Pook, la famosa 'messa al rovescio' che musica l'orgia in 'Eyes Wide Shut') parte l'inquietante theremin di "Spirit", i ghoul salgono sul palco e Papa Emeritus III fa il suo ingresso tra il fumo, come se apparisse dal nulla. La band è in palla, i suoni pure e il pubblico è in adorazione per il carisma dei ghoul e soprattutto del Papa, un vero e proprio mattatore, sempre al centro della scena durante e tra i brani; scherza col pubblico di continuo, lo incita col suo accento bizzarro (ma sarà vero, quell'accento?), ma più di tutto fornisce una prestazione canora di prim'ordine in particolare su 'Cirice' o 'He Is', prima della quale passa dalla veste papale alla più elegante giacca ottocentesca. La scaletta spazia tra tutta la produzione dei Ghost (con il predominio ovviamente di 'Meliora', eseguito per intero ad eccezione di "Majesty" e "Deus In Absentia"), e dove durante "Body And Blood" sono scese sulle prime file due ragazze locali vestite da suore per l'eucarestia durante la quale Papa si raccomanda di non allungare le mani in modo sospetto. Se la magniloquenza del finale di "Monstrance Clock" è come al solito emozionante, l'unico pelo nell'uovo è stata la mancanza della versione acustica di "If You Have Ghosts", eseguita nel resto del tour. Detto questo, a dir poco spettacolari. Amen.
Setlist:
Spirit
From The Pinnacle To The Pit
Stand By Him
Con Clavi Con Dio
Per Aspera Ad Inferi
Body And Blood
Devil Church
Cirice
Year Zero
Spoksonat
He Is
Absolution
Mummy Dust
Ghuleh/Zombie Queen
Ritual
Monstrance Clock
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