FIREFEST VI - Day I
REPORT DI Luca "Guario" Guarise (con sentiti ringraziamenti da parte della redazione) Partiti con un ora e mezza di ritardo da Orio al Serio (con tanto di insulti al solito pessimo sistema aereo) siamo arrivati all'Università di Nottingham dove si teneva la prima serata, perdendo purtroppo i Lost Weekend e appena in tempo per vederci un paio di pezzi degli Eclipse (la fame è una brutta bestia e non abbiamo resistito al Burger King!). L'impressione iniziale è stata subito quella che i suoni fossero pessimi e purtroppo la conferma l'avremmo avuta di lì a poco. Sugli Eclipse non ho molto da dire perché li ho visti troppo poco per giudicare. Peccato, li avrei rivisti volentieri, ma ci saranno altre occasioni (spero). E' il momento tanto atteso dei Bad Habit (ebbene si, abbiamo contattato più volte Marabel su Facebook per questa data!) ma qualcosa sembra andare storto fin dall'inizio. Marabel ha infatti dei problemi con il suo computer per le basi e lo show inizia con minimo dieci minuti di ritardo; a farne le spese è stata la scaletta, notevolmente tagliata e comunque deludente. Un pezzo dall'ultimo album (gradito!), tre dai primi due album ("Sad But True" e le graditissime "Rowena" e "Another Night") e ben tre brani dal tuttora discusso 'Hear-Say'. La performance è stata tutto sommato buona, anche quella di Bax alla voce che naturalmente ha cantato sempre al limite (con un paio di pecche al seguito). Purtroppo, come già detto, sono rimasto deluso dalla scaletta. Tocca agli H.E.A.T.: mi aspettavo molto dalla loro esibizione, e invece anche questa è stata una mezza delusione. I suoni non sono stati assolutamente dalla loro parte, ma i giovani svedesi mi sono sembrati un po' troppo imperfetti nelle esecuzioni, con tanto di cenno al batterista. Anche la scelta di avere due chitarre non li aiuta di certo dal vivo, e la sfortuna vuole che si sentissero pure pochissimo gli assoli del chitarrista principale. Molto buona invece la performance vocale di Leckremo. Che altro dire, sono giovani e li possiamo perdonare, ma allora perché farli suonare dopo i Bad Habit, che di certo qualcosa in più l'avrebbero potuto dire?! Da notare come i sei svedesotti se ne girassero tranquillamente per il festival (abbigliamento in perfetto stile anni ottanta) in compagnia di alcune sventole da capogiro! Passa qualche minuto, sul palco spuntano i Treat e come per magia tutti quei problemi tecnici che avevano in parte condizionato gli show precedenti sembrano essere spariti. Jamie Borger ha un tiro pazzesco (non è una novità) da vero e proprio campione dietro ai tamburi, ma tutta la band suona comunque perfettamente. Ottimi i cori a tre voci (a tutti è parso che fossero veri!) e convicente anche la performance di Ernlud (che non ho comunque mai considerato un grande cantante), sempre più sosia di Enzo Paolo Turchi in versione imbolsita. Setlist commovente e piacevole anche il nuovo pezzo inedito (il nuovo album sarà pronto per Marzo 2010) in perfetto stile Treat. Nel complesso ritengo che questa esibizione sia stata ancora meglio di quella di qualche mese fa a Monaco. Senza alcun dubbio vincitori della serata e tra i migliori del festival. Serata risollevata da i Treat insomma... ci avviamo così verso l'Hilton Hotel abbastanza soddisfatti, ma decidiamo di fare tappa al primo pub per un giro di birra e concludere la giornata con quattro risate in compagnia.
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