You are here: /

DISUMANA RES

Domenica atipica quella che abbiamo trascorso al Sinister Noise di Roma in quanto preludio di un'altra giornata di festa: il 25 aprile; ad intrattenerci due band alquanto distanti come proposta sonora: Hound (stoner) e Disumana Res (industrial metal), ma l’importante è che sia musica dal vivo. Chiediamo venia agli Hound, ma la pigrizia tipica del giorno di festa ci fa arrivare sul luogo del delitto alla fine del loro set, e tutto ciò che possiamo dire è che suonano uno stoner acido e lisergico con molto trasporto.

A distanza di oltre 16 anni dal temporaneo hiatus (1999 – 2015) il trio lucano, rilocato tra Bologna e la capitale, torna ad esibirsi a Roma con un set completo di circa un ora (dopo le brevi apparizioni del 2015 di spalla ai loro mentori i Godflesh ed ai Zeni Geva). Immaginate di essere catapultati in un inferno di lamiere (chitarre taglientissime) e martelli pneumatici (batteria elettronica) dove spasmi industriali (campionamenti) scandiscono un futuro già segnato da rovina e devastazione che l’uomo suole perpetrare ai ritmi della natura non rispettandone i cicli. L’attitudine della band è essenziale, ognuno rispetta il suo spazio ed il ruolo che lo strumento gli attaglia, proprio come il retroterra musicale da cui provengono (hardcore punk come nella vecchia incarnazione: gli Androfobia). In apertura una chicca, l’inedito "Bleed For Heaven" segno che la band continua a lavorare e chissà che non stia preparando qualche sorpresa; nella prosecutio ripropongono per intero l’album omonimo, estratto dalle macerie del tempo da Nicola Manzan (Bologna Violenta) e riportato a nuova linfa vitale nel 2014, tra le cui tracce ci hanno colpito alcuni rimandi alla produzione dei Godflesh, quali "Frozen", carica di elettronica come se uscisse da 'Pure', "Beyond The Fall" e "Underkiller" da 'Selfless'. Non so quanti dei presenti (a dir la verità piuttosto pochi, a conferma che l’industrial metal è un genere ostico e per pochi eletti/intenditori) si saranno accorti della cover di "No Class" dei Motorhead, opportunamente dilatata ed industrializzata dalla rendition che la band ha voluto donargli. Un sound portentoso (merito del fonico della band) ha dato lustro alle capacità che il trio possiede rendendo la distanza tra live e disco talmente sottile da non essere tangibile. I Godflesh italiani inossidabili come i prodotti del'industria siderurgica.

Tracklist:
Bleed For Heaven
Worms
Return To Nothingness
Frozen
Beyond The Fall
Underkiller
Intermezzo (Not Human)
Still
No Class
War On Bodies

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento


2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web