DIAFRAMMA
Concerto di presentazione del trentennale dall’uscita di quel capolavoro di post punk dark/wave nostrano a nome ‘Siberia’ (in realtà sono passati 29 anni da quando è stato pubblicato - 1984) con annessa intervista a Federico Fiumani (il quale detiene il copyright sull’opera in questione) che ha sviscerato molte curiosità ed aneddoti relativi al periodo di registrazione del disco; quali le poche copie vendute, tanto che per tirar su le vendite, fiumani, che all’epoca lavorava al negozio dell’Ira Records a Firenze, vendeva il dischetto in questione a 8000 lire anziché le previste 13000 (per farvi un paragone, ‘Desaparecido’ dei Litfiba vendette tre volte di più) tanto che il manager dell’Ira records voleva scaricarli e fu allora che i fratelli Cicchi intuirono che non avrebbero potuto campare con la musica e abbandonarono la band così come il cantante Miro Sassolini. Prima di incidere ‘Siberia’ i Diaframma furono invitati da un etichetta inglese a stabilirsi in gran bretagna per vedere come si sarebbero comportati nel mercato anglofono, dato che erano una delle poche band a cantare in italiano; la proposta fu declinata dai fratelli Ciccchi e non si concretizzò nulla. Nel prosieguo dell'intervista, Fiumani asserisce che ‘Siberia’ è la sua pensione. Dopo la presentazione della ristampa inizia ciò che a priori credevamo sarebbe stato un live set con tanto di band al seguito o quantomeno una performance del cantante/chitarrista con delle basi (basso e batteria preregistrati) su cui suonare; così non è stato in quanto Federico ha suonato e cantato tutto ‘Siberia’, solo con la sua chitarra. Qui occorre fare una digressione: con un operazione come questa, squisitamente commerciale, visto che non vi è band al seguito, almeno le basi potevano essere portate, invece niente di tutto ciò, trasformando l’operazione in una mancanza di rispetto per i fan e per coloro, come noi, che sono cresciuti con quel grandioso disco che ha fatto la gloria della band, incapace di ripetersi a quei livelli con i successivi lavori. Il live ha tolto tutta la magia che basso e batteria (il cuore pulsante della musica) avrebbero potuto trasmettere a quelle note fredde e glaciali che un disco con tale nome avrebbe dovuto trasmettere. P.S.: la voce e l’interpretazione di Miro Sassolini è tutta un'altra storia rispetto a quello che ha fornito Fiumani durante il live set.
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