L'Orion di Ciampino ci dà la possibilità di rivedere i Cradle Of Filth dal vivo dopo ben 17 anni dall'ultima volta che fu all'ex Palacisalfa, oggi Palatlantico, ai tempi del tour di supporto a 'Cruelty And The Beast', ultimo capolavoro scritto da Dani e compagnia andata. Oggi invece il tour è quello a sostegno dell'ottimo 'Hammer Of The Witches', coincidenza proprio il loro miglior album dell'ultima decade per la band inglese. Ed anche stavolta come in passato, a far da spalla ai sei vampiri una band promettentissima, di cui sentiremo a lungo parlare. Ma andiamo con ordine. Al nostro ingresso nel locale ancora mezzo vuoto, la bravissima Cadaveria sta per concludere la sua performance. Purtroppo possiamo solo ascoltare l'ultimo brano suonato, evidenziando oltre ad una splendida bellezza estetica, una forma vocale magnificamente aggressiva. Vent'anni di carriera di tutto rispetto calorosamente applauditi dai ragazzi sotto il palco. Peccato non averla ascoltata.
Per quanto riguarda gli australiani Ne Obliviscaris apriamo una parentesi che riguarda chi li ha scelti, poichè con loro risulta evidente come Dani sappia davvero scegliere le band da portarsi in tour, mostrando doti che magari potrà sfruttare in un futuro da manager di una label. Nel '95 Scelsero gli allora sconosciuti Opeth, e nel '98 i Borknagar. Se tanto mi da tanto, si prevede un roseo futuro per il sestetto guidato dal violino di Tim Charles. E già, il violino, mai così importante ed in grado di attirare su di se le attenzioni del pubblico. Energico come una chitarra ma con tutta la poesia che racchiude nelle sue quattro corde, emozionante quando solitario addolcisce l'aria come solo il violino dei My Dying Bride sapeva fare. La band scoperta dalla nostrana Code666 e oggi su Season Of Mist col nuovo 'Citadel', è una bomba pronta ad esplodere, che miscela paurosamente Deathcore, Progressive e Mathcore. Prova convincente e resa live notevole considerando la notevole durata dei brani presi anche dall'esordiente 'Portal Of I'. Piacevolissima sorpresa davvero.
Sono giunte le 22.30 ed i Cradle sono pronti ad impossessarsi del palco e delle attenzioni di un pubblico tutto sommato poco numeroso. Come gia detto 'Hammer Of The Witches' è un gran bel disco, considerando anche il fatto della ennesima nuova line up che lo ha costruito, sotto la solita meticolosa e viscerale guida di Dani. Dal vivo la band merita un plauso per la forza scenica che mostra nel proporre i nuovi brani, perfettamente inseriti in un contesto di classici, ovviamente meravigliosi, che pescano esclusivamente dai primi quattro capolavori. La scenografia lascia un po a desiderare, con un teschio modello laboratorio universiatario di medicina, messo in croce e poco visibile in fondo al palco. Lascia di stucco anche la scelta di escludere dalla scaletta qualsiasi brano dal capostipite della loro discografia, quel 'The Principle Of Evil Made Flesh' che li lanciò come portabandiera del Symphonic Black Metal, considerando che "The Forest Whispers My Name" è stata suonata in modo veloce come su 'Vempire'. Il resto è storia: "Heaven Torn Asunder" ad aprire, seguita da "Cruelty Brough The Orchid", una strepitosa versione di "Queen Of Winter Throne" e tutte le altre perle che hanno fatto si che questa band sia ancora oggi un simbolo rispettato e difficilmente criticabile da media e addetti ai lavori.
Setlist:
01.Humana Inspired to Nightmare + Heaven Torn Asunder
02. Cruelty Brought Thee Orchids
04. Lord Abortion
03. Blackest Magick in Practice
05. Right Wing of the Garden Tryptich
06. Malice Through the Looking Glass
07. Deflowering the Maidenhead, Displeasuring the Goddes
08. Queen of Winter Throned
09. Walpurgis Eve intro
10. Yours Immortally
11. Nymphetamine
12. The Twisted Nails of Faith
13. Her Ghost in the Fog
14. The Forest Whispers My Name
15. Blooding the Hounds of Hell
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