BRUJERIA
Shane Embury nel corso degli anni è divenuto un personaggio talmente ubiquo che si potrebbe tranquillamente organizzare un festival in suo nome e far suonare tutte le band in cui ha militato, o milita tutt’ora (come fa a sopportare fisicamente un intero tour suonando ogni sera grind/death con due band una dopo l'altra resta un mistero, ma la spalla curva la dice lunga sul peso del basso che ha portato in giro nel corso della lunga carriera). Il mini festival di stasera può essere considerato un antipasto a tale evenienza, dove i commensali sono i Venomous Concept (privi per l’occasione di Danny Herrera – Napalm Death e Dan Lilker – Anthrax/Nuclear Assault/Brutal Truth) con l’immancabile presenza del personaggio di cui sopra, Kevin Sharp (Brutal Truth) alla voce e due session men a completare la band; mentre i padroni di casa sono stati i narcos messicani Brujeria nei quali, oltre al monolitico bassista inglese ed ai due vocalist, che sono stati la principale attrazione della serata, completavano la line-up Anton Reisenegger (Lock Up – Pentagram Chile) e Nick Barker (Benediction, Dimmu Borgir, Cradle Of Filth etc etc). Una serata fredda e piovosa (sembrava dicembre e non metà maggio), ha scoraggiato più di qualche potenziale avventore che dovrà mangiarsi le mani perché lo show a cui abbiamo assistito, nella migliore delle previsioni, di meglio non avremmo potuto chiedere. Chiediamo venia ai Sangre ed agli Aggressor che non troveranno copertura in questo report per nostro colpevole ritardo.
I Venomous Concept sono un combo dalla forte componente hardcore/punk nel loro grind, sciorinato da un Kevin Sharp notevolmente dimagrito rispetto all’ultima discesa romana coi Brutal Truth e mai visto così loquace; non perdeva occasione per scambiare battute col pubblico, mentre Shane gli faceva da contraltare con una vocina sottile che non t’aspetti da un fisico così imponente. Nonostante un inizio di set più orientato al grind, con l'andare dei brani la componente hardcore ha preso il sopravvento facendo perdere di entusiasmo, ed il batterista non si è dimostrato sempre all'altezza della situazione. Non esaltanti. Brujeria, cioè il side project capitanato dai due narcos messicani che hanno calamitato l'attenzione con l’ilarità clownesca di cui sono dotati; hanno scaricato sul pubblico un fiume di parole, scherzi, invettive, mimica e posizioni quasi religiose quando nei loro testi si parla di comunismo, satanismo e gole tagliate. A più riprese cercavano di coinvolgere la platea cercando di far indovinare i titoli dei brani pronunciandone solo la prima parte ma con scarsi risultati, derivanti dal fatto che pochi conoscono lo spagnolo/messicano e nello sproloquio con cui ci hanno investito, spesso ci perdevamo. Una chitarra dal sound ipercompresso al limite dell'industrial e dall’effetto scrub più smaltante di una sabbiatrice ci ha divelto la pelle morta dal viso e sfoderato le orecchie. Shane suonava un basso intarsiato di led che si stagliava nelle oscurità del palco, Mr. Barker si è dimostrato il solito metronomo non sbagliando un colpo; il sound è stato monumentale, sembrava di sentire quattro chitarre quando in realtà c’erano solo basso e chitarra. Hanno praticamente saccheggiato i primi due album (con nostro sommo gaudio) alimentando il pogo nei brani più irruenti e tirati; "Matando Gueros" è stato il primo dei bis, mentre il set si è chiuso con una versione del tormentone "Macarena" in chiave techno grind e ribattezzata "Marijuana". Spassosisimi e devastanti.
BRUJERIA setlist:
Cuiden a los niños
La ley de plomo
¡Viva Presidente Trump!
Lord Nazi Ruso
Hechando chingasos (Greñudo locos II)
La migra (Cruza la frontera II)
Satongo
Desperado
El desmadre
Anti-Castro
Marcha de odio
Revolución
Brujerizmo
Ángel de la frontera
Consejos narcos
Colas de rata
Raza odiada (Pito Wilson)
No aceptan imitaciones
Encore
Matando güeros
Marijuana
Commenti