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ARROW ROCK FESTIVAL

Per tutti i lettori di Hardsounds ecco un fantastico regalo: il live report dell'Arrow Rock Festival, inviato alla nostra redazione da tre amici del nostro portale e colonne portanti del forum www.hhworld.org: Brunorock, Guario e Diego Falsone. A loro i più sentiti ringraziamenti da tutto lo staff! [Zorro11] [PREFAZIONE] L'Arrow Rock Festival è un evento annuale tenuto al Goffert Park di Nijmegen, splendida cittadina olandese sulle rive del fiume Waal. Assolutamente encomiabile l'organizzazione, che ci ha dato la possibilità di assistere a uno show perfetto senza il minimo ritardo. Durante tutta la giornata non si sono visti tafferugli di nessun tipo e il numerosissimo pubblico si è comportato in maniera assolutamente civile! Forse da queste parti la gente ha capito che un comportamento esemplare ai concerti possa rappresentare una chiara garanzia per il futuro... Le stars in cartellone sono state le seguenti: R.E.O. Speedwagon Gotthard Journey Kansas Def Leppard Twisted Sister Whitesnake Motorhead Kiss [R.E.O. SPEEDWAGON] Aspettavo di vedere questo gruppo da diversi anni, e anche alla luce del buon disco di rientro dello scorso anno mi sono convinto che non ci poteva essere modo migliore per iniziare la kermesse. A mio modesto (e insindacabile!) parere i R.E.O. alla fine risulteranno i migliori della giornata (insieme ai Kansas), autori di una performance assolutamente impeccabile, con una carica che darebbe la paga a molte giovani band dell'ultima ora. Un solo brano dall'ultimo disco e poi via via tutti i classiconi, proposti in maniera eccellente con convinzione e passione (ogni riferimento ai Def Leppard è puramente voluto). In una sola parola: emozionanti. [Diego Falsone] SETLIST - Don't Let Him Go - Take It On The Run - Keep Pushin' - I Can't Fight This Feeling - Smilin' In The End - Time For Me To Fly - Back On The Road Again - Keep On Loving You - Roll With The Changes - Riding The Storm Out [GOTTHARD] Beh, che dire di questi simpatici vicini svizzeri? Come sempre i Gotthard hanno dato vita a una spettacolare esibizione condita di grinta ed eleganza. La voce di Steve Lee, le chitarre di Leo Leoni e Freddy Scherer, e il poderoso drumming di Hena Habegger coadiuvati dal "session man" italiano Nic Angileri al basso hanno convinto in tutti i punti. Ormai ho potuto assistere a più riprese a diversi shows dei Gotthard, e sono sempre stati impeccabili in qualunque situazione. Si aprono le danze con "Master Of Illusion" , ottimo brano tratto dall'ultimo lavoro in studio 'Domino Effect', per passare subito a "Gone Too Far" , esattamente riproposta come sul disco. Poi tre passi indietro nel tempo per una bellissima "Top Of The World" tratta da 'Huma Zoo'. Seguono a ruota brani estratti dai vari albums di successo sfornati nel corso degli anni da un gruppo fra i più longevi della scena hard rock europea. Unica annotazione negativa per qualche assolo di troppo... tempo sprecato, che si poteva decisamente utilizzare per presentare qualche brano in più! [Brunorock] SETLIST - Master Of Illusion - Gone Too Far - Top Of The World - Let It Be - Hush - I Wonder - Mighty Quinn - Anytime, Anywhere - Mountain Mama - The Oscar Goes To You - Lift U Up [JOURNEY] Arriva il momento tanto atteso dei Journey, ma soprattutto del nuovo cantante Arnel Pineda, che ha ormai preso il posto di Jeff Scott Soto, il quale devo ammettere mi aveva incantato nella data di Pratteln dell'ultimo tour europeo della band di San Francisco. Il filippino è l'ultimo a raggiungere il palco ma fin dalle prime note fa capire che se è stato scelto per essere il nuovo frontman di una band come i Journey un motivo ci sarà. Pineda si è mosso bene e tutto sommato anche la a sua prestazione vocale è stata molto buona, nonostante qualche pecca qua e là nelle parti alte. Se Schon e Cain stavano cercando un clone di Perry possiamo dire che, con le dovute proporzioni, hanno trovato quello giusto; sul resto della band credo non serva spendere molte parole, visto e tenuto conto che siamo di fronte a dei super musicisti. Ottima anche la scaletta, ovviamente strapiena di classici ma dove, nonostante il poco tempo concesso, hanno trovato spazio anche due estratti dal nuovissimo 'Revelations' come l'iniziale "Never Walk Away" e la bella "Change For The Better" . Tredici pezzi in un'ora, direi che si possono tranquillamente perdonare i cori e probabilmente anche alcune parti di tastiera palesemente in playback. [Guario] SETLIST - Never Walk Away - Separate Ways - Only the Young - Stone In Love - Ask the Lonely - Lights - Open Arms - Change for the Better - Wheel in the Sky - Edge of the Blade - Faithfully - Any Way You Want It - Don't Stop Believin' [KANSAS] Nemmeno il tempo di correre dall'altra parte del parco che sul così definito "Open Airrow Rock Stage" ci sono già Steve Walsh e soci. Rispetto all'ultimo tour non fa più parte della band il violinista storico Robbie Steinhardt, sostituito però alla grande da Dave Ragsdale che, durante lo show, è passato con disinvoltura dalla chitarra al violino occupandosi pure dei cori, questi ultimi sempre perfetti anche grazie all'apporto del grandissimo Billy Greer. Anche per i Kansas il tempo concesso è pochissimo, ma la band non si è certo risparmiata sfornando autentici classici come "Dust In The Wind" , la bellissima "Hold On" e la conclusiva "Carry On Wayward Son"; da brividi l'esecuzione in sequenza di "Icarus II" ed "Icarus - Borne On Wings Of Steel". Ottima anche la scelta di ripescare "Fight Fire With Fire" in omaggio alla loro fase più melodica degli anni ottanta, anche se personalmente avrei preferito "Play The Game Tonight". Due parole sulla prestazione di Steve Walsh che probabilmente avrà perso lo smalto dei migliori anni, ma dietro le tastiere ed al microfono sa ancora incantare. A mio avviso i migliori del festival. [Guario] [DEF LEPPARD] I Def Leppard hanno proposto come al solito una performance estremamente professionale: la setlist era chiaramente indirizzata ai brani famosi del passato, con l'unica eccezione di "C'mon C'mon" tratta dal loro ultimo album. Purtroppo lo spettacolo è stato un po' danneggiato da un sound pieno di frequenze basse che ha finitoletteralmente per distorcere tutto, coadiuvato da una prestazione vocale di Joe Elliot non propriamente delle migliori. Detto questo però bisogna comunque dire "divertimento assicurato" grazie alle bellissime canzoni proposte da questo storico quintetto inglese! Credo che nessuno possa stare fermo quando dal palco vengano sparati brani del calibro di "Rocket", "Photograph" o "Rock OF Ages"! Tirando le somme, si può dire che anche con una esibizione non al top delle loro capacità, i nostri beniamini sono riusciti a farci trascorrere in un battibaleno i sessanta minuti a loro disposizione. [Brunorock] SETLIST - Rocket - C'mon C'mon - Make Love Like A Man - Armageddon It - Rock On - Hysteria - Animal - Photograph - Pour Some Sugar On Me - Rock Of Ages - Let's Get Rocked [TWISTED SISTER] Fantastici! Con un look stradaiolo per festeggiare i venticinque anni dell'uscita di 'You Can't Stop Rock 'N' Roll' (a qualche mio compagno di viaggio sono sicuro che ricorda qualcosa!) sono stati proprio l'ideale dopo un show (a mio parere) moscio come quello dei leopardi inglesi. Quando si dice che il tempo sembra non passare mai: Dee Snider come al solito assoluto padrone della scena e autentico mattatore del festival, trascinatore di folle come pochi con i suoi monologhi e dialoghi! Con i Motorhead hanno rappresentato lo spirito più puro e grezzo del rock'n'roll, donandoci sicuramente il concerto più divertente della giornata e con tutti quanti (dal bimbo al sessantenne) pronti a saltare e cantare al ritmo di "I Wanna Rock". [Diego Falsone] SETLIST - You Can't Stop Rock 'N' Roll - The Kids Are Back - Under The Blade - The Beast - We're Not Gonna Take It - Shoot 'Em Down - Burn In Hell - I Wanna Rock [WHITESNAKE] Era la seconda volta che vedevo questa nuova reincarnazione dei Whitesnake, ed ora a mente fredda una domanda mi sorge spontanea: perché ancora tutto questo interesse attorno all'attuale David Coverdale? Va bene, questa mia affermazione è stata una piccola provocazione, però a Nijmegen l'ho visto in forte difficoltà ed a tratti al limite dell'imbarazzante soprattutto nei primissimi pezzi. Detto questo, al di là della pessima performance di Coverdale che ha condizionato pesantemente lo spettacolo, bisogna dire che tutto sommato gli Whitesnake hanno saputo mettere in piedi uno show onesto, che per l'ennesima volta ha riproposto in gran parte i classici di 1987 nonostante l'inserimento di un paio di pezzi tratti dall'ultimissimo 'Good To Be Bad'. Nella conclusiva "Here I Go Again" da segnalare anche la comparsa del fratello olandese Adrian Vandenberg, accolto alla grande dal pubblico. Che altro dire, non sono bastate le pose clamorose di Coverdale e l'esecuzione di autentici classici come "Give Me All Your Love" e "Still Of The Night" per risollevare il mio giudizio finale. David Coverdale dovrebbe tornare a fare il bluesman anziché ostinarsi a fare il metallaro, ma evidentemente ha i suoi buoni motivi (chi ha orecchie per intendere...) per continuare su questa strada. [Guario] SETLIST - Best Years - Fool For Your Loving - Can You Hear Wind Blow - Love Ain't No Strangers - Lay Down Your Love - Is This Love - Guitar Solo - Guilty Of Love - Give Me All Your Love Tonight - Still Of The Night - Here I Go Again [MOTORHEAD] Sono una garanzia, da loro sai già cosa attenderti e forse questo è il loro più grande limite attualmente, nel senso che non vi è assolutamente differenza tra un loro concerto del 2002 o del 2005, vestiti compresi. Certo non è sempre detto che questo risulti negativo, soprattutto agli occhi di chi si accinge per la prima volta a farsi investire dal wall of sound del trio (anche perché la qualità dell'esibizioni è sempre medio-alta), ma per chi i Motorhead li ha visti ripetutamente almeno sarebbe lecito attendersi qualche modifica della scaletta almeno per quanto concerne la posizione dei brani. A ciò si aggiunge una piccola perplessità nel tralasciare brani come "Bomber" o "Iron Fist", anche se sentire "Rosalie" dei Thin Lizzy e non la solita "God Save The Queen" è risultata alla fin fine una mossa azzeccata. Su "Killed By Death" fa la sua apparizione sul palco per i cori Dee Snider, amicone di vecchia data di Lemmy, mentre una menzione obbligatoria va senza dubbio a Mikkey Dee, batterista sempre superlativo. [Diego Falsone] SETLIST - Dr. Rock - Stay Clean - Be My Baby - Killer - Metropolis - Over The Top - Dr. Love - Rosalie - In The Name Of Tragedy - Just 'Cos You Got The Power - Going To Brazil - Killed By Death - Ace Of Spades - Overkill [KISS] Eccoci arrivati, dopo una lunga giornata di ottima musica, all'evento principale della giornata: tolti dal palco tutti i veli che coprivano l'imponente backline dei Kiss, fatta di decine e decine di altoparlanti, ecco entrare in scena la storica band americana con "Deuce", il tutto effettuato da un'altissima piattaforma che scende lentamente verso il pavimento del palco. Il quartetto targato USA comincia a sparare a raffica una bomba dopo l'altra, donando all'immenso pubblico uno show mozzafiato contraddistinto da continui inserti visuali, fatti di fiamme ed esplosioni: assistere ad un concerto dei Kiss è veramente una cosa spettacolare, sia dal punto di vista sonoro che da quello visivo. Chiaramente la scaletta è dedicata alla loro carriera pre 'Unmasked', e quindi costituita da brani nati più che altro durante gli anni settanta; comunque verso la fine del concerto è stata presentata anche "Lick It Up" targata 1983, oltre all'immancabile "I Was Made For Loving You", dove alcune "signore" del pubblico si sono perfino lasciate andare mostrando senza pudore tutte le loro grazie! Chiaramente il regista ha subito colto l'occasione per passare le immagini sui grandi schermi che incorniciavano il palco, regalando al pubblico la sopraffina visione in versione X-LARGE! :)) La chiusura della setlist è stata consegnata a "Love Gun" e "Detroit Rock City", entrambe straripate in un mare di effetti speciali ed esplosioni. Dopo uno show del genere il verdetto può soltanto essere positivo, anche se in effetti il buon vecchio Paul Stanley ha avuto un chiaro calo di voce verso la fine del concerto, comunque passato inosservato alla maggior parte del pubblico a causa dell'immenso coro di voci intente a cantare a squarciagola tutti i testi delle loro immortali composizioni. [Brunorock] SETLIST - Deuce - Strutter - Got To Choose - Hotter Than Hell - Nothin' To Lose - C'mon And Love Me - Parasite - She / Tommy solo - 100,000 Years / Eric solo - Cold Gin - Let Me Go, Rock 'N' Roll - Black Diamond - Rock And Roll All Nite - Shout It Out Loud - Lick It Up - Gene solo / I Love It Loud - I Was Made For Lovin' You - Love Gun - Detroit Rock City

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