ANIMALS AS LEADERS

La moda del djent a quanto pare è già svanita, e come in tutti gli altri casi simili, solo i gruppi davvero più meritevoli sono rimasti. La serata in oggetto sembra fatta apposta per tutti gli appassionati del caso, viste la band coinvolte (assolutamente di spessore, e che non ci limitiano certo ad etichettarle djent). La buona affluenza conferma anche che sia TesseracT, sia Animals As Leaders godono di popolarità nel nostro paese. Ad aprire il concerto ci pensa NAVENE K, artista individuale e tra le altre cose ex batterista degli headliner Animals As Leaders, che si alterna tra batteria e chitarra (quasi solo batteria, in verità) su delle basi electro-prog dalla discreta fattura. Il talento del nostro è indiscutibile, e la brevità del set non da modo di annoiarsi neanche un momento. Premiato dagli applausi, i dieci minuti del nostro rappresentano la perfetta apertura. Tocca poi ai TESSERACT, attesi da moltissime persone e salutati da un'ovazione al loro ingresso. Il gruppo inglese ha saputo costruirsi un'identità ben precisa negli ultimi anni, e meritatamente. Il progressive dei britannici ha saputo emozionare ben oltre le più rosee aspettative, con il singer Tompkins sugli scudi e che ha saputo riproporre alla perfezione anche le parti del vecchio singer O'Hara. "Deception", "Resist", "Origin" e "Nocturne" sono solo alcune delle perle che i nostri hanno consegnato al pubblico in estasi, grazie anche a suoni immacolati e puliti come poche volte. Promossi con lode. Capitanati dal carismatico e strabiliante Tosin Abasi, salgono sul palco i tre ANIMALS AS LEADERS, ormai veri e propri baluardi del metal tecnico strumentale, che tramite dischi quali il self title, 'Weightless' (dove ha suonato proprio Navene), e l'ultimo 'The Joy Of Motion' hanno dimostrato come si può essere ipertecnici e profondi al tempo stesso. Lungi dall'essere un minestrone di note suonate alla velocità della luce, l'inclusione di parti ambient e atmosferiche sono quello che fa spiccare il volo ai pezzi degli AAL, anche per merito della strabiliante tecnica di Abasi. "Tooth And Claw", "Wave Of Babies", o la conclusiva e obbligatoria "CAFO" sono il nuovo manifesto del technical metal, e poco importa se sono mancati brani come "An Infinite Regression", o "Cylindrical Sea", siamo contenti lo stesso di essere rimasti incantati da una cascata di note e atmosfere lunga un'ora.