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LOWLANDS DEATH FEST

Prima volta per chi scrive al Lowlands Death Fest. Ci approcciamo a questa realtà del panorama Brutal Death Italiano con estrema curiosità in quel di Fabbrico (RE), carichi di aspettative per le tante band presenti. Aspettative che non sono state assolutamente deluse! CERERBAL EXTINCTION - Ore 18:00 si aprono le danze al Lowlands Death Fest! Sul palco i bresciani Cerebral Extinction. La loro è una proposta brutal/death quadrata, dritta, senza mezzi termini, non vanno a parare nei tecnicisimi e ne gli interessa farlo. Tanta brutalità, cantato ossessivo, costante, cattivo, riffing aggressivo di scuola statunitense, sessione ritmica sempre martellante. Una buona performance del combo che per l’occasione aveva dietro le pelli Paolo come session-man. SUICIDAL CAUSTICITY - Salgono ora sul palco i toscani Suicidal Causticity, brutal death metal velocissimo, furioso e chirurgico, Thomas alla batteria detta il metronomi in maniera perfetta, Nicholas alla voce fa a pezzi i presenti e le corde non smettono un secondo di essere torturate dai nostri. I ragazzi sono autori di uno show impressionante, un repertorio di canzoni, tra cui una inedita, violentissime e coinvolgenti per il pubblico che, lentamente, inizia ad affluire sotto al palco ed a partecipare. Va notato che quello del Lowlands era il primo live per il nuovo chitarrista Leonardo. REPUGNANCE - E' il turno dei maltesi Repugnance, quattro simpatici ragazzi che sanno quello che fanno, una proposta musicale brutal di scuola Suffocation, cantato bassissimo, canzoni abbastanza elaborate, mai statiche. I ragazzi offrono uno show aggressivo, si scatenano sul palco e vengono apprezzati dal pubblico. Si vede che sono molto contenti di essere al Lowlands e danno il meglio per far divertire la gente. Repugnance: un’ottima realtà nel panorama brutal Maltese e non solo. DAEMUSINEM - Il combo torinese sostituisce gli assenti Medecophobic, l’annuncio viene fatto a poco più di una settimana dal concerto e il timore che la cosa potesse generare qualche problema era elevatissimo. E invece il risultato è tutt’altro, lo show dei ragazzi e pazzesco. Accolti con enfasi dal pubblico presente sotto al palco ed incitati a più non posso, la band suona death metal e lo suona con tanta furia. Doc alla voce non si risparmia e ci investe con tutto il male che è in grado di tirare fuori, il pubblico apprezza moltissimo la proposta tanto brutale quanto blasfema della band. Tantissimi applausi e pogo scatenato. Ottimi. DEVANGELIC - Arriviamo a metà concerto ed è il momento dei Devangelic, i ragazzi si presentano belli compatti, reduci da un tour europeo di successo insieme ad altre ottime band Italiane. La proposta musicale è quadrata, granitica, brutal death metal devastante, Paolo alla voce pettina i presenti con dei growl catacombali, la sessione ritmica di Alessandro è precisa e violenta mentre Mario e Damiano alle corde non ci risparmiano segandoci i timpani con un riffing aggressivo e violento. Il pubblico è ormai molto caldo e partecipa molto attivamente al concerto. Una bellissima performance quella dei Devangelic che confermano la loro innata attitudine al devasto sonoro. NATRON - E' il momento dei Natron, band che non necessita di alcuna presentazione, i ragazzi sanno il fatto loro e da anni ed anni spaccano i palchi in giro per l’Europa. La loro performance è degna della loro storia, da “death metal Godfathers” come si definiscono, devastano il palco con in loro death metal furioso. Il concerto dei Nostri è pregno di cattiveria, Max alle pelli è tiratissimo e permette alle tante teste presenti di scapocciare e pogare come si deve. Anche stavolta la parola Natron è sinonimo di qualità e brutalità. DECIMATION - "Mamma li Turchi" recitava un vecchio proverbio siculo, e in questo caso è azzeccatissimo, i Decimation salgono sul palco e annichiliscono ogni forma di vita li presente, un brutal death massacrante senza sosta, un cantato gutturale spaventoso, dei suoni cupissimi che rendono il tutto ancora più cattivo. Unica nota dolente è che per il loro show i presenti non sono tantissimi, anche se verso la metà del concerto ne arriveranno di più. Un peccato visto il bellissimo concerto che ci hanno offerto i ragazzi. WORMED - Eccoci agli headliner dell’evento, gli spagnoli Wormed. Salgono sul palco, sistemano i cavi, sistemano i fusti della batteria e giusto per darci un assaggino di quello che ci sarebbe aspettato di lì a pochissimo, il batterista si diletta in alcune sfuriate di doppio pedale giusto per scaldarsi, attirando immediatamente l’attenzione di tutti i presenti. Inizia il concerto, ogni canzone è presentata da una voce femminile (stile robot) in base, e parte il massacro, i Wormed non fanno prigionieri, quello che offrono è pauroso velocità di blastbeat e doppio pedale impressionanti seguite da rallentamenti stile Slam Death anche se brevi, che inceneriscono i presenti. Un’ora di cattiveria assoluta un concerto semplicemente mostruoso. E così cala il sipario sul Lowlands Death Fest 2014, un evento ben organizzato, fatto dalla gente che ama il death metal per la gente che ama il death metal. Non ci sono fronzoli, non ci sono cose articolate da fighetti. La location è adattissima all’evento, il palco è grande, spazioso, e l’impianto è molto potente; il mixer è molo molto vicina al palco, cosa che un po' ha penalizzato il pubblico che spesso era ai lati della sala. C’era da bere, c’era da mangiare, c’era il giardino esterno, ci sono le aree del merch e delle distro/sponsor presenti, insomma un Fest fatto come si deve, e con un costo completamente accessibile ed irrisorio per ciò che offriva. La partecipazione del pubblico come sempre poteva essere maggiore, tipico dell’Italia, ma comunque la gente ha risposto per questo bellissimo concerto. In conclusione possiamo dire che ci piacerebbe ci fossero più eventi come il Lowlands in Italia, più eventi fatti col cuore, così magari potremmo finalmente mettere la parola fine al fatto che ci stupiamo tanto dei fest che fanno negli altri Paesi Europei, ma boicottiamo quelli di casa nostra. Da notare che il giorno successivo a pranzo siamo stati tutti insieme a mangiare in una trattoria tipica emiliana, è un gesto che non è da tutti, eppure c’è chi si è preso la briga anche di prenotare un ristorante per 30 persone, organizzare i trasporti etc. Sono queste le cose che fanno la differenza tra chi ci mette la passione in quello che fa, e chi no. Live Report a cura di Paolo Ventura.

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