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AGGLUTINATION METAL FEST

XVIII Edizione - In ricordo di Alberto. Ore 16,50 – 17,05 GHOST BOOSTER Ore 17,15 – 17,30 POEMISIA Ore 17,40 – 17,55 TWILIGHT GATE Ore 18,05 – 18,20 LUNOCODE Ore 18,30 – 18,50 VEXED Ore 19,00 – 19,25 ECNEPHIAS Ore 19,55 – 20,55 ROTTING CHRIST Ore 21,20 – 22,30 RHAPSODY OF FIRE Ore 22,55 – 00,10 DARK TRANQUILLITY - Prima parte a cura di Francesco Antonio Fragomeni - Non era così scontato dopo il ridimensionamento dell'edizione precedente. Fortunatamente l'annuncio dei Dark Tranquillity, di ritorno dopo cinque anni, sembrava aver messo d'accordo molti metallari: in fondo, quando la Storia ti passa a qualche ora di macchina da casa non puoi far finta di niente. Eppure c'era gente che diceva "'un'altra volta loro?" e un minuto dopo "al Sud non ci sono mai eventi". Viva la coerenza. Incentivi ulteriori per accorrere a Chiaromonte, nel sud della Lucania, con i sontuosi Rotting Christ e i Rhapsody of Fire. Chi scrive tuttavia, è sempre animato dalla morbosa curiosità di vedere e sentire i gruppi d'apertura, quindi la presenza davanti ai cancelli del campo sportivo è stata dovuta un quarto d'ora prima dell'orario di apertura prefissato. Che poi i cancelli si siano aperti appena dieci minuti prima che il primo gruppo iniziasse a suonare e che i controlli delle forze dell'ordine fossero lenti e superficiali, è un altro paio di maniche. L'avventore medio quando iniziano a suonare i Ghost Booster, è ancora stravaccato all'ombra nei dintorni del campo sportivo e sta destandosi pigramente. Il gruppo calabrese inizia a suonare praticamente a platea vuota, un vero peccato. Interessanti ed energici, i tre brani proposti sono a metà tra un thrash classico e spunti moderni e dinamici alla System Of A Down, soprattutto nella traccia conclusiva (invero, da migliorare la tenuta del registro melodico). Bravi, ma sfortunati. La gente è già aumentata quando salgono sul palco i Poemisia, gothic metal da Napoli. Già visti in occasione del Woodstock in Naples il giugno scorso, sono parsi un pò fuori luogo a causa del sole cocente, mentre avrebbero reso di più al crepuscolo. Buona prova della vocalist Tina, soprano leggero, che con la sua melodicità fa risaltare il contrasto con la durissima sezione ritmica. Peccato che le tastiere si sentissero solo quando gli altri strumenti si facevano da parte. Non male. Salgono sul palco i Twilight Gate, power/prog metal da Bari. Se qualcuno è venuto, odiando il power metal a causa dei Rhapsody, qualcun'altro sarà andato via da Chiaromonte con la convinzione che quello dei Twilight Gate sia stato un signor power: potentissimi, mettono in risalto la componente prog con diversi punti "critici" in cui la band standard avrebbe fatto magre figure. La voce del cantante tuttavia risalta e catalizza l'attenzione. Pur non muovendosi da sentieri già tracciati, è un piacere sentire Andi Deris e Bruce Dickinson nella stessa persona. I pezzi funzionano bene, anche se non si sprecano in quanto a personalità: la cover di "Powerslave" degli Iron Maiden lascia un pò l'amaro in bocca, visto il tempo a disposizione. Cambio di registro solo parziale con i Lunocode, da Perugia. Apparentemente alle prese con un genere analogo ai Twilight Gate, invece pongono più l'accento sul prog e la voce della rossa Daphne è senz'altro caratterizzante la band. Non ci sono fucilate a tutta velocità, vince la melodia e la voglia di in un certo senso di sperimentare attorno ad essa. Non hanno vita facile (poco tempo e complessità della proposta) infatti hanno dovuto stralciare i propri brani: la platea sembra però aver comunque apprezzato. La tecnica sembrava al servizio della canzone (soprattutto nella sezione ritmica) e questo non può che giocare a loro favore. Un pò più di interazione col pubblico non guasterebbe. Quando arriva Mik dei Vexed sappiamo che la tempesta sta per abbattersi sull'Agglutination. Sicuramente i più estremi dei gruppi iniziali, mettono sul piatto una proposta grezzissima e sgraziata che fonde in modo ottimo i Destruction e i Venom (omaggiati con la cover di "Black Metal"). Innanzitutto si sente la mancanza di una seconda chitarra: la potenza dei pezzi ne ha risentito molto. Non sappiamo quanto abbiano potuto coinvolgere coloro che non conoscevano brani come "Bloody Thrash" ad esempio. Prestazione buona, ma secondo noi sarebbero stati ottimali nell'edizione passata, in un clima più raccolto. Il Sole inizia a calare e gli Ecnephias tornano alla riscossa dopo l'apparizione grama di qualche anno fa, in apertura e con un microfono non funzionante. Tutta un'altra storia ed il merito è innanzitutto della qualità assoluta dei pezzi degli ultimi due album, che hanno messo l'accento sulla melodia, rendendo la particolare musica del combo lucano molto più personale e accessibile. In secondo luogo, Mancan interpreta alla perfezione i brani, riuscendosi a destreggiare perfettamente tra growl profondo e cori baritonali (con l'aiuto del bassista). Immaginiamo la soddisfazione della band quando tutto l'Agglutination ha cantato il ritornello di "A Satana". In ascesa, anche dal vivo. - Seconda parte a cura di Davide Montoro - Arrivo a metà set degli Ecnephias, dopo aver recitato il dovuto mea culpa per essermi perso i primi gruppi. Nonostante i pochi km che mi separano dall’Agglutination, alla fine tra un’ora di treno e un paio d’ore di macchina, riesco ad ascoltare in lontananza “A Satana” di cui è stato presentato anche un video. Quest’ultimo ha quindi preparato bene il pubblico, che ha risposto entusiasta al refrain che si fa prendere con molta facilità, visto anche il cantato in italiano. Ammetto di non averli mai approfonditi ma il risultato finale è stato soddisfacente. Prima che inizino i Rotting Christ, faccio un giro tra gli stand e l’idea generale che mi faccio della nuova location, è più che positiva. Il campo sportivo di Chiaromonte, offre ampi spazi per riposo, svago, ampia libertà per le distro e le label e per l’angolo cibo (rigorosamente locale) e bevande. Il tutto a prezzi più che accettabili. Nota di demerito per la sicurezza, scadente e superficiale per quanto riguarda sia l’approccio al loro compito, che per il carattere con cui si sono posti nel farlo. Non mi dilungo troppo, piuttosto torniamo alla musica, che è quella che conta di più, con la speranza che in futuro si possa fare qualcosa per rendere il meccanismo più fluido e umano possibile. Ed è proprio la parola “umano” che richiama l’attenzione quando ascolto i Rotting Christ: il quartetto è sicuramente conscio d'avere un carisma eccezionale, oltre a saper sprigionare una potenza a dir poco spaventosa. Rischiando nella scelta di non portare un loro fonico durante le date, hanno avuto qualche lieve problema durante il set ma nulla di allarmante. Si inizia con la marziale "Feast Of The Grand Whore", un brano di 23 anni fa pescato dalla demo “Satana Tedeum”. Si passa a “Forest Of N'gai” dall’ep “Passage To Arcturo”, fino poi a rimanere il segno con proiettili lanciati a velocità folli con l’immancabile “The Sign Of Evil Existence”, “The Sign Of Prime Creation”, che segna la forte e palese partecipazione (ed esaltazione) del pubblico. Sakis parla pocoma la band in definitiva risulterà per chi scrive, la migliore del festival. Oltre a promuovere, com’è normale che accada, il nuovo album AEALO, rispuntano le “solite” perle quali “Non Serviam”, la trascinante “Fgmenth, Thy Gift”, oltre che la bellissima “The Call Of The Aethyrs”, dall’album Genesis. Ho visto per la prima volta i Rotting Christ e sono rimasto molto soddisfatto. Loro possono puntare su un’inventiva rimasta intatta negli anni e che manca a molti, pur evolvendosi attraverso riff e melodie dal sapore antico. Finisce il loro set, e comincia a diffondersi un malcontento che avrei preferito non aver mai vissuto. Dopo di loro Rhapsody Of Fire, e il metallaro medio, poichè gode, nel vivere della forzata tristezza d’animo che lo contraddistingue, deve farsi notare mostrando eccedendo, la sua disapprovazione verso il gruppo di Lione e soci. E la storia è sempre la stessa: bisognerebbe imparare da chi si è stato muto ad ascoltare, seduto sull’erba a riposare per i Dark Tranquillity, piuttosto che fare facce discutibili, lamentarsi ad ogni brano mostrando il dito medio. In ogni caso devo dire che le scenette delle persone che ballavano abbracciandosi, dandosi il braccetto, eran comunque segni positivi, quindi che ne parliamo a fare. La setlist degli italiani potete leggerla qui sotto. Un bel lavoraccio, che ha visto tuffarsi brevemente nel passato, oltre alle granitiche “Holy Thunderforce” e il finale con “Emerald Sword”. L’entusiasmo era alle stelle, nonostante la situazione descritta poche righe sopra. All’Agglutination gli headliner, ritornati anche perchè molto amati da una enorme fetta di pubblico, hanno avuto molto in comune con i Rotting Christ. Sicuramente menzione in particolar modo, il fatto che Stanne e soci abbiano prediletto le ultime produzioni, lasciando nel dimenticatoio (?) brani di The Gallery e The Mind’s I. Un solo brano da "Character" e da "Haven", “Lost To Apathy” è sempre presente, e quattro da "Fiction", dove ha acquisito se permettete anche più bellezza, il brano “The Mundane and the Magic”. Semplicemente fantastica. Stanne non era a livelli altissimi con la voce (tipo a Roma, nel 2010, era su un altro pianeta) ma in generale è stato un concerto grandioso. Un colpo al cuore per quanto mi riguarda con “Final Resistance”, e la magnifica “Misery’s Crown” dal testo delicato e crudo. Hanno vinto il pathos, l’allegria e la voglia di condivisione di qualcosa di bello. E respirare un’atmosfera così ai concerti fa sempre piacere. L’Agglutination va supportato aldifuori dei gruppi che il buon Gerardo chiama, aldifuori della location che sia tra le pinete di Latronico o che altro: negli anni sono passati Gamma Ray, Mayhem, Marduk, Virgin Steele, per non parlare del supporto alle bands italiane e lucane. Insomma, lamentatevi di meno, e facciamo in modo di non far sparire anche questo festival. Credete sia veramente l'unico a pensarlo? Ghost Booster SETLIST - De Gustiboost - Energy Drunk - Space Blackout (Greetings From South) Poemisia SETLIST - Amnèsia - The Awakening - La Danza Degli Spiriti Twilight Gate SETLIST - Fate - Land Of The Wiseman - Powerslave (Iron Maiden Cover) Lunocode SETLIST - The Cosmic Architect (part III of "The Origins Of Matter And Life") - Sin Cara - Buried In The Abyss Vexed SETLIST - Ecnephias SETLIST Fiercer Than Any Fear A Sthealthy Hand Of An Occult Ghost A Satana A Strange Painting Lost Love Ballad (Lost God) Rotting Christ SETLIST (not in order) Feast Of The Grand Whore Forest Of N'gai The Sign of Evil Existence Fgmenth, Thy Gift The Sign of Prime Creation Eon Aenaos The Call Of The Aethyrs Phobos' Synagogue dub-sag-ta-ke Noctis Era Non Serviam Rhapsody Of Fire SETLIST Ad Infinitum From Chaos To Eternity Triumph Or Agony The March Of The Swordmaster Lamento Eroico Dawn Of Victory Unholy Warcry The Magic Of The Wizard's Dream Reign Of Terror Holy Thunderforce The Village Of Dwarves Emerald Sword Dark Tranquillity SETLIST Terminus (Where Death Is Most Alive) In My Absence The Wonders At Your Feet The Treason Wall The Mundane And The Magic Lost To Apathy Inside The Particle Storm The Sun Fired Blanks Zero Distance Dream Oblivion Misery's Crown ThereIn Monochromatic Stains Final Resistance The Fatalist

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