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ADLER'S APPETITE

Capisci di stare invecchiando quando senti dentro di te la morsa dei ricordi che ti strangola! Riscoprire un sapore di quando eri bambino, un odore di quando eri giovincello, una musica di quando eri ragazzo. Sono passati quasi 20 anni dall'era Guns N'Roses, da quando venne pubblicato quel colosso a titolo "Appetite For Destruction"...quell'era fatta di street, di lustrini, di rock'n'roll selvaggio ed accattivante è definitivamente tramontata da immemore tempo. Siamo tutti invecchiati e la cenere ha sepolto quei giorni ingrigendoli e sfocandone i contorni. Ecco, però, un refolo di vento che spazzola momentaneamente via quella coltre grigia e per una sera, solo per una sera, dona nuovo splendore a quel mondo 'antico'! Questa sera, a Milano è di scena Steven Adler, primo e storico batterista dei Guns N'Roses, con i suoi Adler's Appetite. C'è subito da dire che la band a supporto di Steven non è affatto composta da sconosciuti session men, bensì è infarcita di alcuni nomi illustri del panorama street'n'glam degli 80s. Il delicato compito di sostituire Axl Rose dietro il microfono spetta a Jizzy Pearl, singer dei Love/Hate che a cavallo degli anni 80/90 si distinsero nel panorama hard rock grazie alla pubblicazione di alcuni interessanti album. Successivamente Jizzy ha prestato la sua ugola ai seminali Ratt (padri assieme ai Motley Crue, di quello che sarebbe stato in tutti gli 80s, il fenomeno del glam più colorato, ruvido ed accattivante) e degli altrettanto storici L.A. Guns (nati da una costola degli stessi GN’R) del periodo transitorio di vacanza di Phil Lewis. Altro ex Ratt, nell'entourage degli Adler's Appetite, è il bassista, Robbie Crane (anche bassista del progetto solista del singer dei Motley Crue, Vince Neil). La formazione viene completata dal chitarrista ritmico Craig B (sostituto del defezionario Brent Muscat, di Faster Pussycat ed L.A. Guns) e dal grandissimo Keri Kelli (Love/Hate, Warrant, L.A. Guns, Slash's Snakepit, Vince Neal), un autentico concentrato di energia, di passione e di rock'n'roll allo stato puro! Con queste premesse e con una scaletta disegnata appositamente per generare uno show pressochè perfetto, Adler & Co. si presentano sul palco milanese (seconda data italiana su un totale di quattro) ed iniziano il lungo tragitto nei ricordi dei presenti! Come potete leggere dalla setlist presentata (e riportata alla fine di questa pagina), lo show è concentrato per la maggior parte sui classici dei Guns N'Roses (e come dubitarne!), con un paio di eccezioni rappresentate da brani inediti ed originali della band, presenti, tra l’altro, sul mini promozionale da quest’ultima registrato. Tralasciando i brani proposti, che si commentano da soli, c’è da dire che l’esecuzione degli stessi è pressoché impeccabile: Steven Adler si diverte e fa divertire mentre Keri Kelli dimostra a tutti cosa voglia dire suonare e vivere il rock’n’roll. Keri suda, si dimena e fa urlare la sua chitarra come pochi sanno fare, così da riportare alla memoria e far rivivere lo spirito e l’approccio a questa musica, tipico di 20 anni fa: un artista di immenso spessore, non c’è che dire. Discorso a parte va fatto per Jizzy Pearl: è indubbia la sua bravura ma, confrontarsi con un repertorio che ha visto la voce di Axl come incontrastata narratrice di quei classici, credo sia arduo per chiunque! La reinterpretazione di Jizzy è a tratti personale e a tratti una mera ricerca di imitazione dei toni di Mr. Bailey. Quanto detto, però, sembra inizialmente non dare fastidio al pubblico (considerando anche che la voce si sente pochissimo!), preso da un raptus collettivo di isterismo ed euforia. Purtroppo la situazione non perdura sino al termine del concerto e ad un certo punto qualcuno assoldato, pare, da Axl in persona, scaraventa sul palco una bottiglia d’acqua colpendo in pieno volto il povero Jizzy! Ovviamente concerto finito, colpevole ‘gentilmente’ invitato ad uscire e vergogna generale! Peccato non aver, quindi, potuto ascoltare i ‘botti’ finali rappresentati dalle ultime 3 canzoni in scaletta (tra cui “Welcome To The Jungle” e “Paradise City”...direi che le aspettavamo tutti!!!), ma soprattutto è un peccato che eventi che dovrebbero essere gioiosi e rappresentare delle reali feste della musica, debbano concludersi in un modo così squallido. Fortunatamente la band (tranne l’offeso Jizzy), saggiamente, non priva il proprio pubblico dei saluti finali e si concede ugualmente agli autografi ed alle foto di rito con i fans. Che dire, un concerto realmente molto gradevole ed emozionante, soprattutto per chi, come il sottoscritto, ha vissuto in pieno gli anni d’oro dell’hard rock e dello street’n’glam ottantiani. Dire di più sarebbe superfluo...continuiamo ad invecchiare serenamente portandoci nel cuore il nostro perenne tattoo che racconta la storia di una vita e di una passione che nessuno potrà mai più toglierci, sognando, forse, di tornare nella giungla o di far rivivere, un giorno, la sfavillante città-paradiso! ADLER'S APPETITE tracklist 1. It's So Easy 2. Night Train 3. 99 4. My Michelle 5. Mama Kin 6. Suicide 7. Knocking On Heaven's Door 8. Sweet Child O'Mine 9. Civil War 10. Mr. Brownstone 11. Rocket Queen 12. Welcome To The Jungle 13. Sin 14. Paradise City

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