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STARSICK SYSTEM

Un gran bel debutto, tanto entusiasmo ed una passione viscerale per l'hard rock americano che li sta portando agli onori della cronaca. Forti anche di sana un'attitudine live, gli Starsick System potrebbero seriamente rischiare di diventare la "next big thing" della scena del rock duro nostrano.

Ciao ragazzi e complimenti per il vostro debutto. Vi aspettavate questo successo già dal primo lavoro? MARCO: Ciao e grazie a voi per averci concesso l’opportunità di parlare un po’ di noi! Abbiamo lavorato a questo debut album con tanta dedizione e convinzione, una cura dei particolari che ha messo a dura prova i nostri nervi (hahaha), quindi speravamo veramente di raggiungere un certo tipo di target. Con nostra sorpresa le cose stanno andando anche meglio del previsto, ed è bellissimo vedere che tanti sforzi non sono stati vani. Ovvio che siamo ben consci che la strada è ancora molto lunga, ma la cosa non ci spaventa, l’entusiasmo c’è, quindi siamo già a metà dell’opera!

Prima di tutto com’è nata l’idea del vostro monicker? Funziona alla grande, direi…VALERIA: Grazie! L’idea del nostro monicker nasce soprattutto dall’idea di prendere un po’ in giro quello che è considerato lo “starsystem” e in generale il mondo patinato dello spettacolo, quelli che si prendono troppo seriamente. La cosa bella della musica è emozionare le persone che la ascoltano, divertirsi e far divertire, e spesso questo spirito viene meno. Insomma ci piacciono le persone alla mano come siamo noi ;)

Passiamo ai contenuti. ‘Daydreamin’ vi ha lanciato a 360 gradi nel mondo della musica (anche se alcuni membri hanno già un passato che conta alle spalle), se così possiamo dire. Com’è nato questo album? Da dove prendete ispirazione per le vostre canzoni? VALERIA:  Daydreamin’ nasce dall’idea di fare la musica che più ci piace, un genere che sentiamo nostro, e che nelle precedenti esperienze musicali non avevamo  potuto realizzare. La composizione è principalmente in mano a Ivan (il nostro produttore nonché batterista in line-up) che  conosce bene influenze musicali e punti di forza di ciascuno, e poi passa a me con l’arrangiamento, e scrivo inoltre tutti i testi sulle melodie stese. Infine provando i brani insieme troviamo sempre il punto di equilibrio che soddisfa tutti pienamente. Le nostre influenze ed ispirazioni sono ad ampio spettro, dall’Hard Rock degli anni Settanta allo Street Rock dei 90, al metal generale e fino al pop attuale, e sicuramente gruppi come Alter Bridge, Shinedown o Papa Roach, ai quali ci accostano, sono senz'altro tra i nostri ascolti, ma abbiamo cercato una nostra dimensione musicale e puntato su una produzione moderna e accattivante.

Possiamo definire il vostro stile musicale come un mix tra il moderno ed il classico hard rock? Certo non mancano neanche sfumature più heavy. Un equilibrio già solido…MARCO: Abbiamo tutti gusti musicali differenti, ma grazie al giusto affiatamento siamo riusciti a mescolare un po’ tutto quello che ci piace, cercando di mantenere una linea, un filo conduttore ben definito, credo che il collante di tutto il disco sia la forte componente melodica soprattutto per quanto riguarda i ritornelli. Senza ombra di dubbio questo sarà il nostro trademark anche per il futuro.

‘Daydreamin’ ha un tiro decisamente americano. E’ negli States che nasce la vostra voglia di rock’n’roll? VALERIA: Direi che ci piacerebbe molto andarci a suonare! Come dicevo prima, molte delle band a cui ci accostano per sonorità e mood sono effettivamente americane, e trovo che il nostro approccio compositivo, il riffing, strizzi molto l’occhio a quelle sonorità, ma ci sentiamo molto europei soprattutto nell’emotività che cerchiamo di trasmettere nelle melodie e nei ritornelli, in fondo ci piace pensare di creare una commistione tra le nostre origini e i nostri ascolti.

Dove avete realizzato il video di “Believe”? Si notano queste enormi buche davanti a voi, mentre alle vostre spalle si erge un paesaggio montano. Vi siete divertiti? VALERIA: Ce lo chiedono in molti, e siamo davvero contenti che la location scelta abbia colpito così tanto. Si tratta della Fortezza di Osoppo (UD), un antico insediamento celtico, poi occupato da Francesi e usato infine come punto strategico nella Grande Guerra: quelle enormi buche erano gli spazi adibiti ai cannoni. Ci siamo divertiti molto, anche se abbiamo preso un sacco di freddo avendolo girato in inverno! Siamo soprattutto molto contenti del risultato finale e ringraziamo ancora Francesco Sogaro e lo staff per averlo realizzato. Naturalmente per chi non l’ha visto, vi invitiamo a darci un occhio!!

Sul piano tecnico, produzione e mixaggio sono importanti per la riuscita di un album. In ‘Daydreamin’ giocano un ruolo di primo piano che va di pari passo con la qualità delle canzoni. Siete soddisfatti del risultato finale? VALERIA: Siamo davvero molto soddisfatti del risultato ottenuto, abbiamo lavorato molto in studio per ottenere un sound che non solo ci piacesse personalmente, ma che ci rappresentasse bene, cercando di legare il sound più chitarristico e puramente hardrock, con gli arrangiamenti moderni. Speriamo il risultato piaccia anche a chi ci ascolta!

Vi vediamo molto attivi sul fronte concerti. Deve essere una dimensione che vi attira molto che va ben oltre il fatto che l’attività dal vivo è comunque un’ottima forma promozionale. MARCO: Hai detto bene… noi adoriamo suonare dal vivo, e soprattutto ne sentiamo il bisogno, per crescere, consolidare il nostro sound e fortificare la nostra attitudine. Non è la sala prove che ti forma, ma i palchi… soprattutto quelli più difficili.

Ad ogni modo, come band italiana che cerca di farsi spazio in un mondo dominato in buona parte dai vari reality, o da esaltati di vario genere, quali sono le maggiori difficoltà che state riscontrando? MARCO: Senza ombra di dubbio, la possibilità di proporre la propria musica originale è cosa durissima, non tutti i locali sono disposti ad investire su band che propongono musica propria, per tutta una serie di motivi che non sto ad elencare e che comunque si conoscono benissimo. Fortunatamente la nostra agenzia TRUCK ME HARD, sta lavorando veramente sodo per farci suonare il più possibile, non potevamo capitare in mani migliori!

Quali sono i progetti futuri per la band? Avete già qualcosa in cantiere per il prossimo album? Considerati i vari stili che si riscontrano nella vostra musica recente, quella nuova avrà struttura più lineare? VALERIA: Attualmente il nostro scopo principale è suonare il più possibile e portare la nostra musica, il nostro debut, ovunque! Quindi quest’autunno/inverno ci concentreremo per girare bene l’Italia e chissà anche l’estero ;) Ovviamente non ci siamo fermati dal punto di vista compositivo, devo dire anzi che l’esperienza live e la reazione del pubblico a Daydreamin’ ci sta facendo bene e quindi sì, siamo già in fase di composizione per il materiale nuovo. Sicuramente abbiamo capito cosa è più nostro, cosa ci piace suonare, quindi ci sarà un’evoluzione, una crescita nel sound futuro, sarà più maturo, ma non a discapito dell’etereogenità: puntiamo tanto sul dare molti colori alla nostra musica, trasmettere più emozioni, pur mettendo sempre il nostro trademark sonoro, che spero riconoscerete anche nel prossimo lavoro.

Al di là dei rimandi e dei riferimenti che ognuno potrebbe accostare alla vostra musica che sono e restano sensazioni soggettive, quali sono le tre band senza cui gli Starsick System non esisterebbero? VALERIA: Una domanda difficilissima perché sono davvero tanti, sia come band nel passato che gruppi più moderni.. ma dovendo sceglierne tre direi Guns’n’Roses, Bon Jovi e Alter Bridge.

A voi l’ultima parola. Chiudete pure la chiacchierata con…VALERIA: Grazie mille per la chiacchierata, invitiamo tutti a seguirci e a dare un ascolto al nostro debut “Daydreamin’” …e a venire a vederci live! MARCO: E’ stato un piacere scambiare due “chiacchiere” con voi, grazie del supporto e BELIEVE IN YOUR DREAMS!

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