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SECRET SPHERE

Band italiana tra le più quotate e conosciute anche all'estero, i Secret Sphere si rimettono in moto dopo vari problemi di line-up e lo fanno con un album, "Archetype", vincente e convincente. Soprattutto diretto e carico di energia, di quella positiva di sicuro merito anche dei nuovi innesti in formazione. Tra questi spicca Marco Pastorino, chitarrista ben noto anche per la sua attività in altre band(Timesword), che abbiamo intervistato per l'occasione. Ecco il resoconto della chiacchierata. Ciao Marco, è un piacere ospitarti tra le pagine di Hardsounds. Subito una domanda a bruciapelo: come va con i Secret Sphere? Ti sei integrato bene? Ciao Andrea! Con i Secret tutto alla grande! Direi che fin da subito, il mio ingresso nella band è stato dei migliori, grazie soprattutto al rapporto di amicizia che già mi legava con gli altri membri del gruppo. Immagino che gli altri progetti, The Ritual e Timesword, restino ancora in piedi, giusto? Assolutamente! Con Timesword siamo usciti quest’anno col primo album su 7Hard, nuova etichetta tedesca che si sta muovendo benissimo all’interno della scena europea; con The Ritual stiamo definendo proprio in questi giorni gli ultimi dettagli del disco che vedrà la luce nel 2011. Diciamo che non mi piace molto stare con le mani in tasca(risata). Sei anche diventato endordement per Blackstar se non sbaglio. Un ulteriore motivo d'orgoglio... Si, sono molto contento. Blackstar è una marca che sta prendendo parecchio piede, cercherò di rendergli onore. Passando ad "Archetype", questi è un disco per certi aspetti diverso dai precedenti, più diretto, più heavy. Quanto pesano in questo il tuo ingresso e quello di Ciaccia nella band? Sicuramente i nostri ingressi hanno portato nuovo entusiasmo a questa band, ma è altrettanto sicuro che tutta la band abbia voluto ancora una volta evolversi. Aldo, che è la mente indiscussa della band, ha creato delle canzoni potenti come forse mai erano state nella carriera dei Secret. E perchè tale scelta(se di scelta si tratta)? E' stata una imposizione suonare più "in your face", oppure un'urgenza che si è manifestata da sè? La scelta è stata dettata unicamente da quello che è arrivato. Non è stato niente di programmato, abbiamo iniziato a sviluppare i primi riff dell’album e ci siamo subito resi conto del fatto che fossero i giri più metal che la band avesse tirato fuori da sempre Però definirlo solamente in questo modo , mi sembrerebbe quasi riduttivo; credo che alla furia di questi brani, la dose di orchestrazioni, di grandi cori e melodie di facile presa in pieno stile Secret, abbiano aggiunto quel pizzico di ingredienti capaci di rendere Archetype uno dei mgliori album del gruppo. Ad essere sincero, però, trovo che il brano migliore del disco sia quello più accostabile per certi versi al passato della band: "The Scars That You Can’t See". Avvolgente, catchy, ma che lascia intravedere anche quella voglia di evolversi che non ha mai abbandonato i Secret Sphere. “The Scars That You Can’t See” è un brano nato da una bellissima melodia di Aldo, che fin da subito ha saputo creare un intreccio perfetto tra musica e parole. Come hai accennato, ci sono diverse parti all’interno del brano che lasciano presagire una continua evoluzione del sound; le parti a doppia chitarra, i riff cadenzati che definirei quasi “ metalcore”, rimanendo però con le parti di piano e il cantato tipico degli ultimi album. Perchè "Archetype"? Il titolo è venuto fuori dopo pochissimo tempo; tutto il lavoro ci è sembrato da subito un piccolo pensiero già esistente in noi, l’archetipo racchiuso nella carriera della band stessa dai suoi primi attimi di vita. In sede di recensione la mia valutazione finale è positiva. Vorresti dare tu tre motivi ulteriori del perchè bisogna comprare "Archetype"? Penso che potrebbe bastarne solo uno; questo disco è stato scritto, arrangiato e registrato con tutto il cuore e la passione che potevamo dare, non ci siamo risparmiati. Abbiamo cercato di eguagliare tutti gli album passati e per rendere tutto ad un livello altissimo , abbiamo chiamato alcuni cari amici per darci una mano; figurano infatti come ospiti alcuni tra i più grandi personaggi che l’Italia metal c’abbia mai regalato come Trevor dei Sadist, Damna degli Elvenking e Alle dei Trick Or Treat! L’album migliore che potessimo fare in questo momento. Power metal, power/prog, heavy power, power sinfonico e via discorrendo. Volendo definire la vostra musica il sostantivo "power" si presenta sistematicamente. Quanto è difficile, se lo è, suonare un genere, o rientrare nei suoi standard, in tempi come questi in cui il più delle volte lo si liquida come superato, stantio, riciclaggio infinito di idee e gentilezze di questo tipo? Il power metal ha vissuto il proprio “periodo di moda” parecchi anni fa ormai, ma non per questo ora non c’è gente che apprezza ancora questo genere. Basti pensare al successo continuo di band come Rhapsody, Sonata Arctica, Edguy, ecc. L’entusiasmo continua ad esserci, come in tutto il metal; è questo che ci spinge a dare tutto, per cercare anche noi, nel nostro piccolo, di regalare emozioni. Nei due mesi di tour con i Gamma Ray abbiamo visto che l’interesse per il metal melodico è tutt’altro che passato di moda. Sarò sincero: io sono tra questi, ma come nel vostro caso, quando il materiale proposto è di livello le etichette ed i clichè passano in secondo piano. Quanto credi sia importante/deleterio etichettare la musica? E come definiresti la vostra? Le etichette a mio parere servono più per pubblicizzare un nuovo prodotto piuttosto che trovargli una giusta collocazione. Prendi la nostra musica ad esempio; troverai componenti power sicuramente, ma anche riff ai limiti del thrash, melodie vocali pop, riff hard rock. Chiamarlo solo power mi sembrerebbe riduttivo, anche se sono orgoglioso del fatto che in tantissimi fan del genere continuino ad essere legati al nome della band. Come definirei la musica dei Secret??? Un metal melodico condito da grandi orchestrazioni e furiosi riff. Menomale che dicevo che le etichette non servissero(risata). I Secret Sphere sono sulla scena da anni. Hanno avuto modo di mettersi in mostra grazie anche a contratti importarti come quello della Nuclear Blast che ha dato alla band una certa visibilità internazionale. Ora siete alla Scarlet. Non che sia una retrocessione, ma sicuramente l'esposizione in termini di potenza mediatica non sarà la stessa. Non trovi? Sicuramente gli anni con Nuclear Blast sono serviti alla band per rendersi visibile in tutto il mondo. Allo stesso tempo però non essere il gruppo di punta di una label come quella, senza voler strafare e sembrare chissà chi, a volte può anche debilitare una band. Con Scarlet abbiamo trovato un team vincente di ragazzi entusiasti fin da subito del nostro nuovo lavoro, e capaci di esporci all’Europa intera grazie al nome e alla classe che da sempre ha contraddistinto i lavori dell’etichetta italiana. Vuoi anticiparci qualcosa sulle prossime mosse del gruppo? Oltre alla scontata promozione del disco e di date dal vivo, c'è già qualcosa che bolle nella proverbiale pentola? Come hai detto, ci stiamo muovendo molto per promuovere al meglio il nuovo nato. Ci sono un po’ di date italiane per i prossimi mesi e ci stiamo iniziando a muovere per il 2011. Una piccola anticipazione che posso darti è il fatto che i due lavori su Nuclear Blast, “ Scent Of Human Desire” e “ Heart & Anger” divenuti irreperibili da qualche anno, saranno ristampati nei prossimi mesi. Le tue prossime di mosse, invece? Le mie prossime mosse corrispondono con le carriere delle mie tre band. Il 2010 è stato un anno caldissimo e il 2011 lo sarà ancora di più. Sono molto fiducioso, ma soprattutto sono molto entusiasta delle novità che arriveranno nei prossimi mesi. Bene, Marco. Siamo alla fine. Questo è il momento in cui può aggiungere all'intervista quello che ti pare, magari rispondendo ad una domanda che non ti ho fatto... Più che altro volevo ringraziare te e lo staff di Hardsounds, una webzine che col proprio lavoro continua a sostenere il metal italiano!!! Grazie col cuore. Son ho niente altro da aggiungere, se non che ci vediamo presto sui palchi italiani!!!

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