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SAINT DEAMON

Ciao! Prima di tutto grazie per l’intervista e congratulazioni per il buon risultato di “In shadows last from the brave”. Come va? Benissimo, grazie. In questo momento siamo molto impegnati nella promozione dell’album, e devo dire che ci divertiamo molto visto che fino ad ora abbiamo avuto davvero dei fantastici riscontri. Perché per iniziare l’intervista non vi introducete da soli, con parole vostre, la band? Qual'é l'origine del progetto? Io sono Toya, e sono il chitarrista dei Saint Deamon. Io sono il membro della band meno esperto nel metal. Ho lavorato come turnista con artisti pop e rock svedesi. Ho conosciuto Ronny una sera in un pub nell’autunno del 2005, e mi raccontò di un’idea che aveva per una grandiosa metal band. La coa mi elettrizzò, così lo convinsi a provarmi. Qualche giorno dopo visitai Ronny nel suo studio, il Seven Sweden, e cominciammo a scrivere alcune canzoni, canzoni che in seguito apparvero su dischi di Sinner e Ride the sky. Ci siamo resi subito conto di esserci divertiti molto assieme, così diventai membro dei SD. Cosa mi dici del nome della band, Saint Deamon? Venne fuori una sera mentre stavamo improvvisando. Ci rendemmo subito conto che faceva per noi, perché suonava buono e cattivo allo stesso tempo, come molti dei nostri pezzi. Addentrandoci maggiormente nel working process di questo album, come si è svolto il tutto? Sin da quando io e Ronny ci siamo recati in studio, ci siamo imposti come primo obiettivo di trovare un sound grandioso, ed abbiamo capito che trovare un produttore esterno, che non conoscesse le nostre canzoni. Personalmente apprezzo ascoltare un album ben prodotto, e volevo che il nostro disco appartenesse a questa categoria. La nostra scelta è caduta su Jens Bogren, che in precedenza aveva lavorato con Opeth, Katatonia, Hammerfall e molti altri. Come al solito il suo lavoro ha superato le nostre aspettative. Le registrazioni si sono tenute presso lo Studio Seven ed allo Fascinationstreet Studio, ad Örebro, sempre in Svezia, e ti posso assicurare che è stato un vero dispendio di sangue, sudore e lacrime prima che il lavoro fosse finito. Cosa mi dici del titolo dell’album? Ci sono giorni nella vita che ti senti nel crepuscolo, lontanissimo da chi ti può aiutare. Ed è questo il senso del titolo. Per quanto concerne le lyrics, quali sono gli argomenti maggiormente trattati? L’album contiene undici canzoni, ognuna con il suo tocco unico, e le lyrics variano da pezzo a pezzo; parlano di sentimenti oscuri, o di guerra o di un amore difficile, senza un tema comune di fondo. Mi dai una tua personale definizione del sound dei SD? Noi suoniamo un mix di metal melodico e power metal, arricchito con influenze di folk svedese, scale egiziane, jazz e blues. Tutto questo deriva dai diversi backgrounds dei membri della band. Quale canzone in questo disco, secondo te, rappresenta al meglio il sound dei SD? Io direi Deamons, ma non saremmo d’accordo all’interno della band. Ronny probabilmente sceglierebbe la title track. Comunque entrambe le canzoni sono molto rappresentative di ciò che siamo e del SD’ sound. E la tua preferita? My Judas è senza dubbio la mia preferita. Penso che sia la canzone meglio scritta dell’album. Possiede una melodia misticheggiante rara nelle canzoni metal oggigiorno. Musicalmente parlando, quali sono le vostre maggiori influenze? Anche se l’album suona molto attuale, è innegabile che le nostre maggiori influenze siano localizzabili nelle bands degli 80ies. Sono le bands con le quali siamo cresciuti dopotutto. Una curiosità sull'’artwork di questo disco: com'è nato? Volevamo una copertina che rappresentasse al meglio l’essenza delle canzoni o della maggior parte di esse. L’artwork che abbiamo scelto, secondo noi, segnala l’alone di mistero presente in molti dei pezzi. Ho saputo dello split tra Ronny e Nobby ed i Dyonisus: potresti darmi qualche dettaglio a riguardo? Semplicemente loro hanno capito che era il momento di andarsene. E nei Saint Deamon hanno trovato motivazioni che nei Dyonisus non avevano più. Avrete un tour per questo disco? Nulla è certo al momento, perché siamo una band al debutto e non abbiamo ancora un contratto con una booking agency, ma ci stiamo lavorando. Per ora di certo c’è l’esibizione al Bloodstock festival di supporto agli Helloween. Prima di chiudere, c’è qualcosa che vuoi aggiungere? Siate pazienti! L’unica cosa che vogliamo è incontrare i nostri fans, e faremo di tutto perché ciò diventi realtà! Ok Toya. E con questo ti saluto, grazie di tutto e alla prossima!

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